“Manca la sicurezza perché latita la giustizia”

06/03/2009
h.16.30

In questi ultimi giorni, si scrive e si parla sul fatto che i cittadini sentono il problema della sicurezza come una priorità, anzi la priorità assoluta :si incrociano pareri diversi, più o meno validi, suggerimenti e proposte per ridare serenità e senso di sicurezza.
Anche il sindacato UIL, il sindacato dei cittadini, a livello territoriale vuole aggiungere un contributo ed una chiave di lettura originale.
Lo stato d’animo, tendente al pessimismo, dei cittadini deriva dalla constatazione circa la mancanza di certezza della pena: solo nel nostro paese chi viola le leggi, commette dei reati, arreca danni personali, materiali ad una persona, riesce a farla franca.
La causa di tutto ciò va fatto risalire ai tempi lunghi della Magistratura italiana, evidenziata da organismi internazionali, a sentenze che tengono conto di tutte le attenuanti , e a volte rimettono di fatto in libertà delinquenti, italiani o stranieri,colti sul fatto, alcune volte recidivi,(li chiamano arresti domiciliari, obbligo di firma di soggiorno) creando frustrazione ed impotenza nelle forze di polizia che si sono impegnati nelle indagini, rischiando di persona.
Ormai appartiene alla storia lo stupore suscitato dalla sentenza per l’omicida della signora uccisa e violentata a Roma, che ha concesso le attenuanti, dato che la vittima aveva cercato di porre resistenza .
Non è una novità che mafiosi, camorristi e soci, in stato di detenzione ,già condannati con sentenza, siano messi in libertà perché il magistrato, che doveva depositare o scrivere la sentenza, non ha rispettato i tempi e le procedure previste : questa situazione da paese di BENGODI, crea verso l’Italia flussi di attrazione di delinquenti, ben consapevoli, che nel paese d’origine non sfuggirebbero alla Giustizia, e sconterebbero le pene senza atteggiamenti ultra-garantisti..
I cittadini sfiduciati ed attoniti, subiscono con stupore, si sentono sempre più soli, sperano nella buona sorte, evitano , se aggrediti, di reagire anche perché ,in molti casi, i giudici non hanno concesso la legittima difesa.
Speriamo che si metta mano alla riforma della magistratura, si accelerino i tempi della giustizia, e si chieda ai magistrati, visto l’articolo 3 della Costituzione circa l’uguaglianza di tutti ecc , di darsi degli indicatori di laboriosità , magari timbrare anche i cartellini, e magari rispondere del loro operato come avviene in tutti i paesi civili del mondo, escluso il nostro.
Manca la sicurezza perché latita la GIUSTIZIA.

Gaetano Carobella
ADOC UIL Parma

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