
“Il congresso cittadino del Partito Democratico si chiude oggi e da oggi bisognerà iniziare a lavorare. Dovremo partire da un primo obiettivo, necessaria conseguenza dei dati di questa consultazione: ricostruire e ampliare la base della nostra comunità è più che mai urgente. Infatti, il PD in città riscuote consensi fra gli elettori e amministra il comune come partito cardine della formazione di centro sinistra, eppure i votanti nei circoli sono stati solo 400 – pochi giovani, poche donne, quasi nessuno con un background migratorio – in una città di oltre 200mila abitanti.”
† Papa Leone XIV non darà nessun valore aggiunto alla Chiesa. I preti e le monache sono la parte migliore della società (di Andrea Marsiletti)
Lo scrive Manuel Marsico, candidato alla segreteria cittadina del Pd di Parma.
“In più, prima ancora dei numeri, questo congresso ci offre due lezioni.
La prima è che c’è enorme bisogno di riattivare percorsi di partecipazione interni e coinvolgere chi nella società guarda al partito come una casa, ma non ne vede le chiavi e la relativa possibilità di entrare. La trasparenza, anche nelle regole di ingaggio, è il primo elemento che su cui si struttura la fiducia in chi ci osserva da fuori. Soprattutto in un’epoca di grande disaffezione verso i partiti, rappresentati come spazi di conservazione del potere e di servizio a logiche meramente interne.
La seconda, invece, riguarda il valore del dibattito. Non dobbiamo mai rinunciare a costruire percorsi di confronto e dovremo dare sempre la possibilità agli iscritti di dire la loro e di contare. Facciamo della discussione patrimonio comune, perché solo su essa si può costruire l’unità.
L’assemblea comunale, perciò, si dovrà prendere la responsabilità di nominare il prossimo segretario del PD Di Parma, nella consapevolezza delle regole comuni e condivise che sono alla base della convivenza democratica del partito e del congresso che abbiamo svolto. Bisognerà seguire i passi che gli statuti e i regolamenti prescrivono e capire in che modo rendere possibile il percorso di strade impreviste. In questi necessari passaggi l’unità si costruisce a partire dal superamento della logica dell’imposizione e del silenzio. Non affrontare i temi in modo aperto non porta alla coesione e rende la nostra comunità più fragile.
Come partito, abbiamo a tutti i livelli – da Parma all’Europa – una responsabilità storica. Non vergogniamoci del progetto più alto che dà il nome al nostro percorso: abbiamo bisogno di un soggetto che lavori democraticamente per una democrazia sostanziale.
Buon lavoro a tutte le segretarie, i segretari e ai membri degli organi eletti!”