Matrimoni gay, “insopportabile l’invadenza vaticana”

SMA MODENA
lombatti_mar24

14/12/2012
h.15.20

ParmaGaily, la finestra sul mondo gay, lesbo, trans e bisex di Parma. 

Il milionesimo richiamo papale contro i matrimoni gay non dice nulla di nuovo essendo un suo concetto trito e ritrito. Ciò che stupisce è la pretesa papista del Papa di essere depositario lui solo della verità e persino del significato di natura umana.
In realtà le leggi sui matrimoni gay non sono affatto una ferita per chicchessia ma semplicemente il riconoscimento di diritti umani negati dal clericofascismo. In tutto il mondo si sta discutendo dell’estensione del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali. Laddove ciò è avvenuto non si è registrato alcun danno per la famiglia tradizionale. Invitiamo Benedetto XVI a studiarsi per esempio i casi del nord Europa dove non solo esiste una reale integrazione tra coppie eterosessuali ed omosessuali ma sono sono anche documentabili benefici complessivi per l’intera collettività in cui è registrato persino un aumento della natalità (sarà un caso che l’Italia papista è il paese con la minore natalità del mondo?).
La novità che sembra però essere sfuggita al Papa tedesco è che ormai anche la maggioranza dell’opinione pubblica occidentale è favorevole ai matrimoni gay , prova ne sia il pronunciamento in tal sensp del presidente Usa Ombama nonchè di quello francese Hollande. Ricordiamo a Benedetto XVI che questi due signori hanno vinto le elezioni con un programma che prevedeva i matrimoni gay e che negli Usa ben 3 referendum popolari hanno dato ampia maggioranza ai matrimoni per le coppie omosessuali.
Ciò significa che anche la chiesa cattolica nella sua versione clerico integralista si avvia ad essere minaranza nella nostra società, una minoranza che pretende di imporre per legge la sua desueta ed arcaica visone del mondo nonché i suoi stili di vita sessuofobi disubbiditi persino da cattolici praticanti.
Anche per questo è bene che tutti coloro che hanno a cuore i diritti civili e la laicità in Italia usino bene tra un paio di mesi l’arma del voto negando il consenso a chi discrimina e pratica il razzismo omofobico.

Franco Grillini
Presidente nazionale di Gaynet