Matteo Daffadà (PD): “L’iter per la riapertura dei punti nascita in montagna ripartirà subito dopo la pandemia”

«Punti nascita, sicuri e di prossimità: l’impegno per la riapertura dei servizi in montagna, tra cui quello di Borgotaro sull’Appennino parmense è scritto nero su bianco nel programma di mandato della Giunta Bonaccini». Il consigliere regionale Matteo Daffadà commenta così i lavori in Assemblea legislativa regionale che si sono svolti a Bologna nei giorni che precedono il Natale 2020 e torna sul tema così sentito dalle comunità che abitano le terre alte.

«La richiesta che ci viene dai cittadini va in questa direzione – dice Daffadà tra i primi firmatari dell’emendamento – L’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna è al lavoro su un protocollo operativo sperimentale da condividere con il Ministero della Salute per garantire un’assistenza alla nascita in sicurezza confort nei luoghi montani». La sperimentazione è stata sospesa a causa dell’emergenza sanitaria in corso: la pandemia ha bloccato il percorso che era stato avviato con l’insediamento della nuova Giunta. Era stato il gruppo consiliare della Lega a presentare in Commissione, nei giorni in cui si discuteva il bilancio regionale, un emendamento in merito che è stato respinto dalla maggioranza. 

«Abbiamo ripreso l’assunto nella sua sostanza e, come Gruppo del Partito Democratico in Regione lo abbiamo sottoscritto – continua Daffadà – Sono soddisfatto. L’emendamento è quindi stato approvato bipartisan e sosterremo la riapertura dei punti nascita chiusi nelle aree montane nel 2017». Oltre a Borgotaro anche le strutture di Alto Reno Terme, Pavullo nel Frignano e Castelnovo ne’ Monti. La necessità e l’urgenza di un percorso sicuro, assistito e protetto per le partorienti, i nascituri e gli operatori sanitari in tutti i territori dell’Emilia-Romagna è stata rimarcata anche in sede di discussione della manovra di bilancio. Daffadà conclude: «Con l’emendamento formalmente presentato dall’opposizione ma condiviso con maggioranza e minoranze, l’Assemblea Legislativa riaccende una luce sul tema, sottolineando come, non appena la pandemia sarà alle spalle, si potrà tornare a tentare di raggiungere l’obiettivo». 

“Piuttosto è meglio che niente, perché non è l’impegno alla riapertura dei punti nascita entro il 2021 che avevamo proposto durante i lavori di commissione per il bilancio preventivo regionale, ma ci si impegna comunque a fare presto, quindi a non esitare nel riavviare l’iter appena sarà finita la pandemia – ha dichiarato il Vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Fabio Rainieri – Ovviamente come Lega continueremo a vigilare con molta attenzione e a intervenire, come abbiamo appena fatto, perché, tra l’errore della loro chiusura e la pandemia, il tempo in cui la montagna emiliana è rimasta ingiustamente senza questi presidi di vita è tantissimo, troppo, se si vogliono considerare veramente le terre alte aree da non abbandonare ma su cui investire”.  

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