Oltre 200 carabinieri del Comando per la Tutela della Salute e dei Comandi Provinciali di 7 regioni hanno eseguito un’ordinanza d’applicazione di misure cautelari richiesta dalla Procura della Repubblica di Parma ed emessa dal G.I.P. per l’arresto di un dirigente medico e un imprenditore e per l’applicazione di misure cautelari interdittive a carico di altri 9 indagati tra medici universitari e rappresentanti del settore farmaceutico. Contestualmente, si sta procedendo al sequestro di 335.000 euro per i reati di corruzione e truffa.
Complessivamente, nell’operazione «Conquibus» condotta dai Nas di Parma, sono stata emesse 11 misure cautelari a carico di dirigenti medici, universitari e rappresentanti del settore farmaceutico; 36 sono le persone indagate e le 7 aziende coinvolte nelle attività illecite.
E’ stato arrestato per corruzione e truffa Franco Aversa, direttore di Ematologia e del centro trapianti midollo osseo dell’Azienda Ospedaliera di Parma, autore di innovative tecniche di trapianto di cellule staminali. D’Aversa favoriva l’organizzazione di congressi scientifici durante i quali pubblicizzare i prodotti delle ditte che avevano sponsorizzato l’evento. Le aziende farmaceutiche che non aderivano alle sponsorizzazioni venivano minacciate di ritorsioni quali il mancato inserimento dei loro medicinali nel prontuario dei farmaci o la mancata prescrizione in ospedale.
NOTA DEL RETTORE PAOLO ANDREI SULLA “OPERAZIONE CONQUIBUS”
«In relazione alla “Operazione Conquibus”, condotta dai Carabinieri-NAS di Parma, sono profondamente colpito e attonito per quanto messo in luce – come cittadino ancor prima che come Rettore – pur nella consapevolezza che i fatti dovranno essere accertati nelle sedi competenti.
Desidero ribadire profonda fiducia negli inquirenti e assicurare la piena disponibilità mia e dell’Ateneo a collaborare con la Magistratura per l’accertamento dei fatti.
Resto comunque fiducioso nella professionalità e integrità di tutti coloro che operano nella Comunità universitaria di Parma, e ribadisco il fortissimo impegno dell’Ateneo verso la cultura della legalità e il rispetto dell’integrità. Questo episodio non fa che aumentare la nostra attenzione verso questi principi, per noi imprescindibili».