Michela Canova: “Il Pd di Parma sbaglia. E’ giunto il momento di rischiare e intraprendere un progetto diverso, fuori da ogni logica di schieramento”

Michela Canova, nella foto a sinistra

E’ forte e lascia presagire una rottura del Pd di Parma la nota di Michela Canova, esponente dem che fa parte di quella parte del partito o dell’area di centrosinistra che, oltre alla componente del capogruppo Lorenzo Lavagetto, chiede le primarie per la scelta del candidato sindaco della città (leggi).

Nei vari balletti sui tavoli politici che in questo momento si susseguono per far emergere i temi, gli schieramenti e i candidati, che in vista delle prossime elezioni comunali si fronteggeranno, appare sempre più evidente lo scollamento tra queste dinamiche e la realtà di molti cittadini, aventi diritto al voto, che sembrano completamente esclusi quasi a favorirne la distrazione e il disinteresse.

Cittadini ridotti a consumatori dell’offerta politica, che non si sentono rappresentati da nessuna forza politica o associativa poiché non coinvolti, sino al punto di cessare la propria attenzione oltre che militanza perché sfiduciati.

Un popolo che non va più a votare, in continuo aumento fino a raggiungere le percentuali imbarazzanti delle ultime elezioni regionali.

Il PD, partito al quale sono iscritta, ha intrapreso una strada che sembra non voler tener conto delle molte istanze insoddisfatte e addirittura arriva a cancellare un percorso di opposizione durato 10 dieci anni, svilendo in questo modo l’azione di chi l’ha condotta con costanza e dedizione, sottovalutando in questo modo se stesso e la sua storia.

Credo sia giunto il momento di assumersi la responsabilità e i rischi di intraprendere un progetto diverso, fuori da ogni logica di schieramento, un vero percorso di vicinanza attiva che dia risposta alle tante richieste e aspettative di uomini e donne, giovani ed anziani che ogni giorno si confrontano con le difficoltà della vita quotidiana a casa, sul lavoro, nella scuola, nel tempo libero all’interno della città.

È tempo di individuare strumenti partecipativi che rappresentino dei punti di riferimento per questa cittadinanza sempre più esclusa. Un processo di riappropriazione della politica, quella vera, aperta e coinvolgente le persone, senza il quale ogni formula politico-partitica, pur con decine di sigle, si risolve in un simulacro a cui si danno titoli richiamanti un civismo, un progressismo, o peggio una democrazia, privi di contenuti.

I prossimi giorni, saranno decisivi per riportare i cittadini all’interno di una nuova consapevolezza politica, quante più persone possibili, che con l’esperienza e la serietà necessarie, sappiano costruire un progetto futuro per questa città che sta lasciando indietro troppe persone e opportunità di vera crescita”.

perlavalbaganza