Sabato 7 dicembre presso il cinema Astra ci sarà un’intera mattinata per poter riflettere sui problemi e le difficoltà che vivono i rifugiati omobitransessuali dopo essere arrivati in Italia.
Il tema, che affronta un argomento così attuale e importante , sarà trattato nell’ambito di un evento organizzato dall’AIPPA ( Associazione Italiana per le Psicoterapie Applicate inizia alle ore 9 ed e’ rivolto e aperto a tutte le persone interessate.
Grazie al patrocinio del Comune di Parma e all’intervento di diverse associazioni quali: CIAC, ARCI GAY Gioconda, Il Grande Colibrì, Ottavo Colore e lo Sportello LGBT del Centro Interculturale, tutti i presenti potranno ascoltare le testimonianze sull’orientamento sessuale e la varianza di genere nelle persone migranti. Nel corso della mattinata si assisterà anche alla proiezione del film-documentario: ” Allah Loves Equality .
Essere LGBT in Pakistan ” di Wajahat Abbas Kazmi e si ricorderà che il 13 giugno si celebrerà il Parma Pride 2020 sul tema ” nutriamo l’amore”. Il migrante LGBT, rispetto agli altri connazionali risulta essere ancora più vulnerabile proprio a causa del suo differente orientamento sessuale e per questo meriterebbe una migliore accoglienza ed un maggior sostegno nel momento in cui giunge in Italia. I richiedenti asilo e i rifugiati LGBT sono spesso oggetto di dibattiti e tavole rotonde, ma le loro voci e le loro necessità, talvolta, vengono ignorate. Non tutti sanno che queste persone hanno il timore che venga rivelato il loro orientamento sessuale agli altri ospiti dei centri di accoglienza e temono di essere perseguitati e di soffrire ulteriormente.
Chi percorre con fatica tanta strada e attraversa tanto mare per approdare in Italia non sempre riesce a raccontare con chiarezza la propria storia, ad esprimersi con modalità tipicamente occidentali e pertanto preferisce celare la sua omosessualità per evitare peggiori conseguenze. Essere vittime dell’omofobia altrui e’ già una cosa gravissima, anche in Italia ed è un problema in più se a subirla sono persone che provengono da paesi dove l’omosessualità viene condannata addirittura con la pena di morte. Per tale motivo le testimonianze che saranno rese durante questo convegno, assumono un’importanza non solo per chi le fara’ ma soprattutto per chi le ascolterà perché offriranno una panoramica sulle discriminazioni subite e sulle difficoltà incontrate.
Ci si augura di poter dare più sollievo e serenità a chi in tali situazione e’ doppiamente discriminato
Raffaele Crispo
Elvis Ronzoni