Filarmonica perché vera e propria associazione di musicisti. Opera Italiana come dna, Bruno Bartoletti come maestro. La Filarmonica dell’Opera italiana Bruno Bartoletti oggi “ha battezzato” la sua nascita presentandosi alla stampa per la prima volta dal giorno della sua costituzione, avvenuta lo scorso marzo.
L’evento ha visto come scenario la Casa della Musica, dove ha portato un saluto l’assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra: “la nascita di una nuova orchestra è segno che la nostra città non smette di scommettere sui propri talenti e sulle proprie capacità. L’intitolazione al maestro Bartoletti rappresenta per questa nuova realtà un indirizzo di merito e un ottimo auspicio”.
Per la FOI Bruno Bartoletti erano presenti al momento il presidente del Cda Manlio Maggio, una musicista della FOI e membro del Cda, Giovanna Mambrini, l’avvocato Fulvio Villa, che ha avuto un ruolo decisivo nell’intitolazione della Filarmonica a Bartoletti e che ne ha ricordato l’eccezionalità artistica e innovativa, e la maggiore delle due figlie del maestro, Chiara Bartoletti, che, in accordo con gli altri componenti della famiglia, ha acconsentito a legare l’immagine del Maestro alla nuova orchestra: “mio padre ha sempre nutrito un grande affetto per la città di Parma, non limitato alla sua vita artistica e professionale; ha sempre creduto in progetti innovativi e investito in nuovi talenti musicali, per questo siamo lieti che questa neo-nata orchestra porti il suo nome”.
Musicisti azionisti dell’orchestra: un unicum in Italia
Come ha spiegato Manlio Maggio, la FOI Bruno Bartoletti è forse l’unica orchestra nazionale nella quale i musicisti sono anche ‘azionisti’: ognuno, con poco più del 3% della società, è proprietario della sua storia e ha deciso di scommettere sul futuro con un’identità e una consapevolezza ancora più forti.
“La Foi Bruno Bartoletti – ha aggiunto Giovanna Mambrini – vuole essere non solo una orchestra esecutrice ma, attraverso le proprie competenze, anche didattiche, essere promotrice di progetti innovativi”.
Il percorso
Oggi per la FOI Bruno Bartoletti è un punto di arrivo che poi è anche una nuova entusiasmante partenza. Due i momenti importanti e di cambiamento nelle carriere dei musicisti che ne fanno parte.
Il primo giro di boa risale al 2013, quando l’orchestra si è trovata nelle condizioni di dover ripartire, avendo perso la continuità che il Teatro Regio di Parma dal 2001 al 2012 aveva assicurato all’orchestra del teatro.
Nasce quindi l’Orchestra dell’Opera Italiana, denominazione utilizzata fino ad oggi, finché non si è deciso di diventare grandi e costituire questa nuova società. Il Consiglio di amministrazione eletto vede Manlio Maggio presidente, con lui Giovanna Mambrini e Francesco Bonacini rappresentanti rispettivamente dei fiati e degli archi. Il Comitato artistico è costituito da Gabriele Bellu, Alessandro Ferrari e Pietro Scalvini.
Perché il nome Bruno Bartoletti
Bruno Bartoletti ha rappresentato e continua a rappresentare un riferimento per molti dei componenti dell’orchestra, non solo nel repertorio operistico, ma anche per la sua attenzione, durante il periodo che lo ha visto Direttore Musicale al Regio, verso autori come Ildebrando Pizzetti e Edward Benjamin Britten, facendo crescere l’orchestra nel suo complesso e la pratica e l’esperienza di ciascun musicista che ne faceva parte. Per tutto questo, tra le mission dell’attività della FOI, ci sarà anche lo sviluppo di repertori non consueti, oltre a progetti, artistici e didattici, che ricordino il Maestro Bartoletti, onorando il suo nome in Italia e all’estero.
Prossimi appuntamenti
Si comincia il 18 maggio al Victoria Hall di Ginevra con un concerto intitolato “Les Masques d’Opera” e il 24 maggio al Teatro Comunale di Treviso per un recital con Jessica Pratt e Claudio Sgura.