La nuova campagna pubblicitaria da inizio maggio a piena pagina su importanti quotidiani nazionali mette in risalto i valori e la vision di Technogym: “il wellness, lo stile di vita promosso da Technogym che prevede regolare esercizio fisico, sana alimentazione ed approccio mentale positivo, è il miglior modo per tenersi in forma ed investire sulla salute. Andare in palestra con regolarità è il primo passo.”
Da queste parole si comprende quanto stia a cuore a Technogym e al presidente Nerio Alessandri la promozione del Wellness Lifestyle. I managers dell’azienda di Gambettola (Cs) traducono nei fatti l’assunto del presidente: “Ci sono tanti buoni motive per andare in palestra, il primo è la salute.”
Intervistando l’ideatore e fondatore di Technogym si comprende il percorso compiuto in trenta anni di attività e la logica del successo aziendale che esporta un concetto di salute adatto a tutti, giovani e meno giovani.
“Quali sono gli ingredienti fondamentali per sfornare un prodotto di successo come Technogym dott. Alessandri?”
“Il successo va impostato su una crescita lenta ma che deve essere costante e duratura nel tempo. Bisogna investire in modo adeguato in innovazione, ricerca e sviluppo, ma anche comunicazione e marketing. Educando il nostro interlocutore su quello che siamo e i nostri valori piuttosto che su quello che facciamo.”
“La Technogym oggi gode di una reputazione e notorietà incredibili sia in Italia che all’estero.”
“Questo è il frutto di un lavoro lungo, impostato su qualità del prodotto e su efficienza nel realizzare il bene finale. La reputazione oggi giorno è per l’azienda un asset fondamentale. La Vision aziendale è impostata sul lungo termine, osservo il presente ma progetto continuamente guardando al futuro.”
“Ritiene che il made in Italy debba rilanciarsi attraverso l’attribuzione di un giusto valore al prodotto?”
“Dico che il prodotto di eccellenza può essere valorizzato in modo significativo solo se si associa al concetto di lifestyle. Lo stile di vita italiano è un concetto difficilmente imitabile e delocalizzabile che attribuisce valore ai nostri prodotti, in generale a tutti i prodotti di nicchia di elevata qualità. Bisogna essere fieri del bagaglio culturale del nostro paese. In tal senso diventano strategici due ingredienti su cui costruire il successo d’impresa, ossia identità storica e legame con il territorio. L’imprenditore di successo ritengo debba riuscire a creare un prodotto che tenga in debita considerazione questi due aspetti, comunicando al di fuori dell’azienda entrambe queste polarità.”
“Che ricetta consiglia alle PMI italiane per uscire dalla crisi economica attuale che non sembra finire?”
“Buona parte del manifatturiero italiano ha una produzione di nicchia di qualità. Durante la recessione prolungata come quella attuale, barricarsi dietro parole come “piccolo è bello” non porta da nessuna parte. Senza snaturare la propria dimensione, occorre continuare ad avere “fame”, voglia di successo e investire in modo continuativo seppure oculato. Ma è necessario continuare ad investire. Technogym non ha mai investito tante risorse come nell’ultimo biennio. Dobbiamo guardare al 2020 e non al prossimo trimestre. Occorre in tal senso avere davanti agli occhi un orizzonte temporale di medio termine e non limitato. Occorre altresì continuare a cercare nuovi mercati, e nuove idee o approcci mentali. Occorre valorizzare la risorsa più importante a disposizione dell’azienda, il capitale umano. Ritengo con un po’ di orgoglio nazionalistico che quello italiano sia il migliore al mondo per dedizione al lavoro e creatività.”
“Parlando di investimento viene alla mente l’importante ruolo delle banche, come mezzo che dovrebbe garantire alle aziende una certa liquidità. Dico dovrebbe perché ultimamente non è così, almeno negli ultimi mesi?”
“Mi auguro che riprendano a farlo. Altrimenti metteranno a rischio i loro stessi fondamenti. Technogym ricorre all’autofinanziamento ma il mondo che le ruota attorno non può fare altrettanto, parlo di palestre, centri fitness e club wellness. Soggetti che subiscono il c.d. credit crunch sono vittime di burocrazia, immobilismo, vincoli e rigidità. Per non parlare che in tutto il mondo l’IVA su palestre è fissata al 9% e non al 21% come in Italia. Le banche a maggior ragione devo ridare ossigeno a chi continua a sopravvivere in una situazione di ipossia cronica.”
“Il Rimini Wellness Festival alla settima edizione ha coinvolto 226.000 persone in quattro giorni, da 09 al 12 maggio scorso. Che cosa significa?”
“Significa che i grandi sforzi volti alla diffusione di cultura del benessere psico-fisico, in una parola wellness, stanno dando i frutti. Molte persone stanno imparando a volersi bene e a curarsi, vivendo in un certo modo. Questo risultato mi sento di condividerlo insieme ad altri imprenditori, con i 18 sindaci locali, con i numerosi medici e alcune università italiane con cui sto tentando di trasformare il territorio Forlì-Cesena in una sorta di “Wellness Valley”. Ritengo inoltre che prossimamente adotteremo un indicatore per la misurazione di ricchezza chiamato Bil, Benessere interno lordo, anziché il Pil.”
“E’ convinto del volano che si potrebbe avere sul Pil italiano con una rete di wellness ben strutturata sul territorio?”
“Il settore delle “benessere psico-fisico” e l’indotto collegato che va dai centri benessere ai produttori di attrezzi come noi è caratterizzato da imprese giovani, e mediamente innovative. Ad oggi il 7,5% del Pil italiano è costituito dalla spesa sanitaria, il 97% della quale è destinata a ricoveri ospedalieri e alle medicine per i pazienti, mentre il 3% è destinato alla prevenzione. Voglio sottolineare questo dato. E’ incredibile quanto poco si faccia per prevenire l’insorgenza di patologie. In molti casi con una attività fisica controllata di soli trenta minuti al giorno, la semplice camminata per intenderci o qualche esercizio con attrezzature isotoniche, verrebbero a ridursi molte patologie tra cui ipertensione, diabete, osteoporosi e rischio di infarto. Il paese spenderebbe meno denaro per garantire alla popolazione salute e aumenterebbe la produttività sul luogo di lavoro; tradotto in termini spiccioli il Pil italiano crescerebbe dell’1%. In più per ogni euro investito dalle imprese per il benessere dei collaboratori si genera un ritorno di 30 euro in termini di minore assenteismo e maggiore resa produttiva. Noi alla Techonogyn offriamo ai dipendenti un’ora di pausa in più a coloro che accettano di utilizzare la palestra interna. Crediamo nel benessere del dipendente come molla prima di tutto di soddisfazione personale, migliore qualità della vita, e tradotto dal punto di vista economico d’impresa, in una maggiore produttività.”
Tommaso Villani
A proposito di Nerio Alessandri, il patron di Technogym
Nel 1983 fonda l’azienda leader in Europa per la produzione di attrezzi per il fitness.
Nel 2003 fonda la Wellness Foundation, ente no profit con l’obiettivo di promuovere un corretto stile di vita ed educando alla salute, sostenendo la ricerca scientifica.
Nel 2004 entra nel consiglio direttivo di Confindustria, mandato rinnovato nel 2008.
Nel 2006 acquista il 40% di Starpool, azienda con sede a Trento, specializzata nel settore della progettazione e realizzazione di centri benessere. A luglio 2012 sarà coinvolto tra gli sponsor tecnici dell’Olimpiade Londra 2012 dopo aver partecipato alle quattro edizioni precedenti.