No alla violenza sulle donne: tavola rotonda sui percorsi possibili in diretta Facebook sulla pagina dell’Unione Pedemontana

Amministratori dei Comuni dell'Unione e professionisti, analizzeranno in diretta Facebook il fenomeno e i percorsi a disposizione sul territorio, insieme all'assessore regionale alle Pari opportunità Barbara Lori

Giovedì 3 dicembre, gli amministratori dei Comuni dell’Unione Pedemontana Parmense si ritroveranno attorno ad una tavola rotonda “virtuale”, insieme ai professionisti de nostro territorio impegnati quotidianamente in prima linea contro la violenza di genere.

Alle 18 prenderà infatti il via in diretta Facebook sulla pagina dell’Unione la videoconferenza organizzata nell’ambito della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre, durante la quale, partendo dall’analisi della situazione, verranno illustrati i percorsi possibili per chi dovesse avere bisogno di aiuto e alcune pratiche strategie per far fronte alle situazioni di emergenza. 

Oltre agli amministratori di Collecchio, Felino, Montechiarugolo, Sala Baganza e Traversetolo, al meeting online parteciperanno l’assessore regionale alle Pari Opportunità Barbara Lori, la presidente del Centro Antiviolenza di Parma Samuela Frigeri, la vicecomandante della stazione carabinieri di Monticelli e referente del Comando dei Carabinieri sul tema della violenza Lia Russo, l’assistente sociale responsabile dello sportello di Collecchio di Pedemontana sociale e referente del Distretto Sud-Est per il progetto di prevenzione alla violenza Maria Antonia Moglia, le insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Collecchio e promotrici del progetto ‘Vivien’ Silvana Stecca, Matilde Savi e  la ginecologa dell’AUSL di Parma – Distretto sud est Simona Valitutto.

I dati diffusi dal Centro Antiviolenza di Parma, raccontano purtroppo di una realtà drammatica anche sul nostro territorio. Dal primo gennaio al 31 ottobre, il Centro ha accolto 279 donne, di cui 260 hanno subito violenze di tipo psicologico, fisico o sessuale. Un quadro che si è aggravato durante i mesi del lockdown (dal primo marzo al 31 maggio), quando sono state ben 158 quelle che hanno chiesto aiuto dopo aver subito violenze.

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