“No alla politica abitativa che tutela proprietari e costruttori”

24/01/2010
h.20.00

Sabato una delegazione della SRU (Società di Rappropriazione Urbana), insieme alla famiglia Badia, si è presentata in Municipio per incontrare il vicesindaco Paolo Buzzi, il quale per tutta risposta si è rimangiato la promessa di avere un incontro con la famiglia più tre rappresentanti della SRU (anche la stampa aveva documentato il contrario ieri sera), ritenendosi disponibile a parlare solamente con la famiglia.
Insieme a loro abbiamo perciò deciso di non accettare l’incontro e abbiamo inviato per tramite della questura, unico “interlocutore” preposto dal Comune in questi giorni per l’emergenza casa, la richiesta già formulata ieri per un alloggio per TUTTI i componenti della famiglia in un altro residence a parità di costo per il Comune. Il funzionario della Digos è ritornato con la solita risposta evasiva: Buzzi ha detto che non è competenete per questa vicenda ed ha passato la comunicazione all’assessore Lasagna. La risposta del vicesindaco dimostra l’inconsistenza di quest’incontro e la pochezza dei nostri amministratori che fanno politica tramite lo scarica-barile, non essendo in grado di dare risposte alle condizioni drammatiche in cui versano non solo la famiglia Badia ma tante altre famiglie.
Abbiamo però deciso di non andarcene, determinati a dare un senso alla nostra presenza in quel luogo; dopo poco sono comparsi il sindaco Vignali e l’assesore Lasagna. Li abbiamo tampinati e sono stati costretti ad ascoltarci. Solo in questo modo finalmente qualcuno in Comune ha accettato di ricevere la nostra delegazione. Ci è voluta l’occupazione del Duc per poter avere ascolto dal “Comune Amico” di Parma. La famiglia Badia è passata attraverso le minacce dei funzion ari dei servizi sociali, incontri inutili, risposte evasive, cui però non ci siamo mai rassegnati. Lasagna, quasi non facesse parte dell’amministrazione in questione, ha infine deciso di riceverci, giudicando ragionevole la nostra proposta. Ha fissato un appuntamento telefonico con Clara per Lunedì, giorno in cui l’assessore avrà delle risposte in merito allo sfratto e alla eventuale sistemazione provvisoria.
Una vittoria per la SRU e per la rete diritti in casa che si sono dimostrate capaci di affrontare la chiusura del Comune facendo emergere l’ipocrisia della politica amministrativa della giunta Vignali e dimostrando che la lotta paga. Ora è necessario cercare di allargare il problema, tutti gli sfratti devono essere bloccati e le politiche abitative devono essere riviste radicalmente. I fondi per una robusta politica di case pubbliche devono essere prelevati a chi ha lucrato per ann i: è soluzione fattibile e concreta.
In un momento di crisi economica come questo, la redistribuzione delle ricchezze è diritto minimo ed essenziale, che va ottenuto con fermezza. La questione della legalità è solo una foglia di fico dietro cui nascondere la vergogna per una polititca abitativa che tutela esclusivamente i grandi proprietari e i costruttori amici del Comune (amicizia cementata dai finanziamenti elettorali).
La questione della legalità per questi signori diventa un optional se si è manager, amministratori o imprenditori, od entrambi le cose (e c’è anche qualcuno che propone di intitolare una strada a chi per anni ha costruito sull’illegalità ed il ladrocinio il suo successo).
A noi i nomi delle strade non interessano più di tanto, ci interessa riconquistare ciò che ci spetta di diritto, in primo luogo, le case, per tutti.

Società di Riappropriazione Urbana
Rete Diritti in Casa

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