“Noi gli unici veri anti-capitalisti”

15/02/2010
h.15.00

Il Partito Comunista dei lavoratori come alle scorse elezioni provinciali, anche alle prossime regionali, si presenta come unica lista veramente anti-capitalista e in maniera coerentemente autonoma.
La scelta di non allearsi con altre forze politiche è una scelta dovuta alla situazione degenerativa della scena politica Italiana ed internazionale, questo ci permetterà anche il mantenimento di una nostra azione autonoma sia politica che ideologica e di non scendere a patti se non per la strenua difesa dei diritti dei cittadini.
Il Partito Comunista dei Lavoratori fonda la sua azione politica nella difesa dei lavoratori, nella ricerca di un’equità sociale e nel sostegno delle fasce più deboli.
Più che mai in questo periodo di forte crisi economica e di arretramento dei diritti, pensiamo che sia necessaria una coerenza ideologica che porti avanti lotte finalizzate ad un abbattimento dello stato delle cose attuali, per la ricostruzione di uno stato sociale equo che sia in grado di un maggior controllo delle manovre deviazionistiche dei detentori dei grandi capitali e di quelle forze politiche irrimediabilmente corrotte e colluse con i poteri forti.
E’ davanti agl’occhi di tutti la nefasta gestione dell’economia da parte dell’attuale governo di centro-destra e delle banche, che ha portato alla perdita per i cittadini del potere di acquisto, impoverendo la situazione economica delle famiglie in nome di un’idea “liberista” finalizzata all’arricchimento dei grandi capitalisti e dei loro vassalli.
Un’altro non meno importante punto è il controllo di quelle forze politiche reazionarie sia di governo che extraparlamentari, che giorno dopo giorno tentano di minare alla base la struttura democratica della repubblica Italiana.
Il Partito Comunista dei Lavoratori si batterà costantemente, sia dentro che fuori le istituzioni, perché questo non succeda, rimanendo fedele alla sua natura antifascista e democratica.
Punti programmatici:
1. La nazionalizzazione delle ditte in crisi, con conseguente creazione di assemblee di controllo dei lavoratori eletti democraticamente al loro interno.
2. La creazione di nuovi e più efficaci ammortizzatori sociali, da allargare anche a quei lavoratori precari che ora non ne possono usufruire e per migliorare la condizione sociale di migliaia di lavoratori che ora faticano ad avere una vita dignitosa per loro e per i loro figli.
3. Una diminuzione delle tasse, a fronte di un maggior controllo dell’evasione fiscale e della corruzione sia pubblica che privata.
4. Un incremento dell’utilizzo di energie pulite ( come la eolica, solare, compostaggio, carburanti bio etc. ), cosi da controbattere lo strapotere delle multinazionali del petrolio e per una difesa efficace dell’ambiente, ora
saccheggiato e depauperato solo per scopi di lucro, a danno della salute dei cittadini.
5. L’integrazione sociale di tutte quelle culture che compongono il nostro tessuto sociale, per una società antirazzista e egualitaria, contro tutte quelle derive nazionaliste che predicano l’allontanamento, se non la cancellazione di quelle che sono un elemento di crescita e miglioramento della nostra società.
6. La difesa del mondo agricolo e zootecnico, ora minacciato dalla cementificazione selvaggia e speculativa creata da quelle giunte di centrodestra che ora governano in alcune regioni, l’applicazione del chilometro zero, per un miglioramento della qualità dei prodotti alimentari ed un abbassamento dei prezzi, con la relativa diminuzione dei trasporti su gomma, causa ora di un maggior inquinamento ambientale, la difesa dell’acqua come bene pubblico, con la creazione delle case dell’acqua.
7. La difesa dell’istruzione e della sanità pubblica, contro quella privata, con l’aumento dei finanziamenti, per poter continuare a permettere a tutti, anche i meno abbienti, di avere un’istruzione e una protezione sanitaria migliore per loro e per tutta la nostra società. La difesa, con contratti adeguati dei ricercatori, ora costretti dalla precarietà lavorativa a trasferirsi all’estero, impoverendo ciò che è basilare per lo sviluppo tecnologico e scientifico di uno stato.
8. Una maggior legalità, andando a colpire quelle situazioni di collusione e connivenza con la criminalità organizzata, cancro della nostra società, un maggior controllo degli appalti statali e privati e di tutte quelle situazioni criminose che minacciano l’integrità fisica e sociale di tutti i cittadini.
9. La reintroduzione di un sistema di adeguamento dei salari e delle pensioni al costo della vita, cosi da permettere una vita sociale più dignitosa a coloro che oggigiorno stentano ad arrivare alla quarta settimana e per un rilancio di conseguenza dei consumi, fulcro della vita economica di uno stato.
10. Il ritorno all’edilizia pubblica e alla ristrutturazione degli edifici ora lasciati all’abbandono dalle istituzioni, per sopperire in questo modo all’aumento vertiginoso degli sfrattati e per l’indipendenza dei giovani dalle famiglie di origine.
Un maggior controllo del mercato degli affitti, ora completamente allo sbando, e la reintroduzione dell’equo-canone per quelle situazioni di basso reddito.

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