
24/11/2012
Intervista a Paolo Bianchi, sindaco di Collecchio, schierato alle primarie del centrosinistra in favore della candidatura di Matteo Renzi.
Qual è la storia politica di Paolo Bianchi?
Arrivo alla politica un po’ tardi, nel 1996, con i Comitati per l’Ulivo di Romani Prodi di cui sono diventato coordinatore a Collecchio. Nel 1999 sono entrato in Consiglio comunale svolgendo il ruolo di Presidente. Nel 2004 sono stato nominato assessore ai servizi sociali.
Nel 2009 il direttivo del Pd mi ha proposto come sindaco.
Perché sostenere la candidatura di Matteo Renzi alle primarie?
Sono entrato in politica senza mai essere stato iscritto alcun partito… è forse anche per questo che oggi non ho grossi problemi sentimentali nel recepire il nuovo piuttosto che abbandonare il vecchio.
Ho scelto di votare per Renzi perché noi amministratori abbiamo verificato che questi ultimi 20 anni (per non andare più indietro) sono stati inutili per il Paese in tema di riforme e di cambiamenti sostanziali.
Renzi rappresenta la maturazione del PD che passerebbe da una fase adolescenziale caratterizzata da tutti i vecchi legami ad una più evoluta.
Ho stima per Bersani, che è una brava persona e un bravo amministratore, ma rappresenta un mondo passato. Del resto anche la foto degli amministratori di Parma per Bersani è molto esplicativa a riguardo.
E il programma?
Nel programma di Renzi ci sono proposte importanti sul welfare e sull’Europa che scardinano dei modi di pensare: non sempre il sindacato ha ragione e la difesa dei più deboli si pratica con gli strumenti concepiti 40 anni fa.
Devono essere tutelati i lavoratori, non il posto di lavoro a prescindere. Se oggi non servono più le acciaierie, ad esempio, lo Stato deve avere la capacità di garantire la formazione dei lavoratori e dare loro un’altra opportunità. In Italia si tende ad essere un po’ conservatori.
A Parma, in Emilia Romagna e in Italia l’establishment del Pd appoggia Bersani… voi renziani siete delle “mosche bianche”?
E’ vero che l’apparato e gli eletti del Pd sono schierati con Bersani, e questo mi sembra anche naturale… Bersani è il segretario del partito.
La cosa mi sembra meno naturale a Parma dove abbiamo vissuto un grosso shock. Qui sto sentendo per queste primarie gli stessi ragionamenti che ho sentito per Bernazzoli alle ultime elezioni comunali. Io ho sostenuto Bernazzoli perché pensavo e penso ancora che lui sarebbe stato più adatto a gestire la situazione così difficile di Parma. I cittadini hanno dato una risposta diversa.
Sentire oggi gli stessi argomenti è un po’ stupefacente.
A Parma comunque molti sindaci non si sono schierati, alcuni lo hanno fatto per inerzia… non è pacifico che gli amministratori siano tutti per Bersani.
E ancora diverso è il discorso per i militanti e per i non militanti dove noto più interesse nei confronti di Renzi… non vorrei ci ritrovassimo un partito con una classe dirigente che non rappresenta buona parte dell’elettorato di centrosinistra.
In Emilia Romagna il PD è forte ma ritengo che quella di Renzi sia una scommessa da accettare per il partito e per il Paese. Se Renzi non vincerà ci sarà un Monti Bis, perché il PD non riuscirà ad uscire dal proprio recinto elettorale tradizionale.
Io ho scelto Renzi pensando ai miei figli; noi 50enni, tutti sommato, qualche garanzia ancora l’abbiamo.
CC