
I Carabinieri della Stazione di Parma Centro hanno condotto un’indagine meticolosa, smascherando una coppia di presunti truffatori che hanno ingannato una società locale con una sofisticata tecnica di phishing.
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Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Stazione di Parma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Parma un 53enne e una 37enne italiani, che sulla scorta degli accertamenti e verifiche svolti, sono risultati, in concorso tra loro, i presunti responsabili di truffa aggravata, sostituzione di persona e accesso abusivo ad un sistema informatico.
Secondo quanto ricostruito, alcune settimane fa, il direttore amministrativo di una azienda di Parma ha ricevuto una e-mail sull’indirizzo aziendale, il cui testo, a firma di una loro dipendente, una 40enne parmigiana, era volto ad ottenere informazioni per la modifica dell’accredito stipendiale su un nuovo conto corrente. Il direttore ha risposto alla e-mail, ritenendo che l’interlocutore fosse effettivamente la dipendente della società, fornendo le indicazioni richieste. Di lì a poco, una nuova e-mail, sempre dello stesso mittente, confermava di voler modificare l’IBAN di accredito dello stipendio, e pertanto il direttore procedeva con la modifica di quello precedente.
Alcuni giorni dopo, la società ha pagato tutti gli stipendi ai dipendenti, ma la 40enne si è fisicamente recata nell’ufficio della direzione amministrativa lamentando di aver ricevuto solo l’estratto della busta paga, ma non il consueto accredito dello stipendio. A questo punto, il direttore amministrativo ha capito di essere rimasto vittima di un inganno e, interloquendo con la 40enne, ha preso atto che non aveva mai formulato alcuna richiesta di nuovo accredito dello stipendio, riferendole che era stato truffato e che i 2.000 euro dello stipendio erano stati accreditati su un altro IBAN.
Carte alla mano, il direttore e la dipendente della società si sono recati nella caserma di strada Garibaldi, dove hanno sporto denuncia per i fatti in argomento.
Durante le fasi investigative, grazie agli accertamenti svolti sugli intestatari delle utenze telefoniche e l’analisi delle transazioni bancarie, dove è confluito il denaro oggetto del bonifico, i Carabinieri sono riusciti ad attribuire un’anagrafica certa ai presunti responsabili dei reati compiuti, identificandoli in un 53enne e una 37enne, con già alle spalle precedenti vicende di polizia per fatti analoghi, che a conclusione dell’attività d’indagine sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
È obbligo rilevare che gli odierni indagati sono allo stato, solamente indiziati di delitto, seppur gravemente, e che la loro posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.
Comando Provinciale Carabinieri di Parma