“I ragazzi danno l’anima per la maglia”

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25/09/2013
h.23.00

E’ stato incandescente il finale di gara al Tardini tra il Parma e l’Atalanta. Con l’adrenalina alle stelle negli ultimi minuti anche Il momento in cui mi sono arrabbiato è evidente: abbiamo noi la palla. Si decide di interrompere il gioco. La palla deve essere contesa invece viene data a loro. Io urlavo questo: la palla deve essere contesa. Però non ho assolutamente insultato nessuno, ho già chiarito tutto e non ci sono problemi. Sono stato allontanato dal campo perché mi sono alzato, ma niente di più”.
Sul 4-1 sembrava già tutto fatto, poi invece il Parma si è complicato la vita da solo: Diciamo che ci sono anche gli avversari e bisogna portare rispetto. Secondo me i 4 bellissimi gol tutti frutto delle nostre capacità e sui gol loro abbiamo peccato ancora di ingenuità per cui dobbiamo crescere. Lo diciamo godendoci la vittoria ma sappiamo che sono aspetti molto importanti. Sul complicarsi la vita da soli direi che viste le altre gare ci sono problemi anche per altri. In questo momento ci terrei più a sottolineare come ha lottato la squadra dopo un gran primo tempo e quattro reti bellissime e dopo un secondo tempo in dieci. Quella di Amauri è sicuramente una grande ingenuità che ha messo in difficoltà tutti quanti e andava evitata. Però se lui è in torto e lui lo sa, va anche detto che non c’è uniformità nel distribuire cartellini. Fino a quasi un quarto d’ora dalla fine stavamo battendo nuovamente il record che per i nostri avversari non c’erano state ammonizioni, come domenica scorsa il Catania e prima ancora la Roma e allora credo che sia giusto farlo notare. Tutto qui”.
E’ un successo anche frutto di una panchina che si è rivelata affidabile: “Siamo consapevoli di ciò. Il valore di questa squadra deve essere misurato nella competitività del gruppo che deve saper per mettere in difficoltà il mister nel fare la formazione. Se sale la competitività sale anche il valore della squadra. L’ho sempre sostenuto e continuo a sostenerlo. Domenica a Catania a fine gara ho elogiato la prestazione di Acquah e di Palladino e oggi faccio lo stesso per chi è entrato e per chi ha fatto il suo esordio dal primo minuto. Questo è un gruppo competitivo”.
Quanti punti mancano al Parma dopo le prime giornate? “35- risponde con il sorriso il direttore gialloblu, alludendo alla quota salvezza – . Ne mancano giusto 35”. Cosa è cambiato nel Parma di stasera, rispetto a quello visto nelle prime quattro giornate: “Secondo me – spiega l’ad Pietro Leonardi – c’è stata più cattiveria in fase realizzativa. A Catania comunque si è sottovalutato che abbiamo giocato su un campo impossibile. Rivedendo le immagini mi sono reso conto che guardando la gara dalla tv era difficile rendersi conto di quali eranoveramente le condizioni del terreno di gioco. Con grandi fatica la squadra aveva dimostrato di voler lottare fino alla fine. Solo per poco a mio avviso non eravamo riusciti a segnare, mentre con l’Atalanta abbiamo fatto grandi gol”.
E’ stata la vittoria di tutta la squadra: “Il gruppo è compatto. E vi svelo che anche quest’anno ho perso una scommessa. Rosi mi aveva detto: gioco e segno. Bene, felice di pagare pegno. E’ solo un esempio dello spirito che c’è. Il gruppo è sempre stata la forza del Parma in questi ultimi cinque anni e continuerà ad esserlo. Siamo molto uniti. Accettiamo le critiche, e quando alzo un poco i toni lo faccio per il Parma, che non è una cosa mia, ma è un patrimonio della città e dei tifosi. Quando vedo situazioni penalizzanti come quelle che ho tenuto a rimarcare non si manca di rispetto a me ma a tutta una comunità e io alla fine ci tengo a dare tutto me stesso per coinvolgere in questo senso i giocatori e tutti quelli che lavorano nel Parma.
Penso infatti che sia un dovere di tutti reagire a qualcosa che va così a sfavore del Parma. Dopo la gara con la Roma solo perché ho chiesto di rivedere l’allineamento di un fuorigioco sono stato tacciato di voler fornire alibi ai giocatori. Dopo quello che si è visto questa sera non credo che si possa dire questo. Anzi. Concludo dicendo che l’espulsione di Amauri ci sta ma che avrei voluto uniformità nelle ammonizioni e che spero che tutti siano partecipi di queste considerazioni. I ragazzi stanno dando l’anima per questa maglia e si è visto. Bravi”.

“Ritiro a Collecchio e pre ritiro al mare”

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21/05/2013
h.13.40

Ospite alla trasmissione sportiva Calcio & Calcio di Teleducato, l’ad Pietro Leonardi ha espresso tutta la sua amarezza per i fischi alla squadra arrivati dai tifosi contro il Bologna in quella che è stata l’ultima gara casalinga della stagione prima del felice epilogo di Palermo e la conquista del decimo posto.
Il direttore gialloblù ha manifestato delusione per le poche presenze al Tardini lo scorso 12 maggio (ma non solo) in occasione del pre partita dedicato alle celebrazioni del ventennale di Wembley, ricordando che l’evento (apprezzato da tutti i protagonisti e giudicato positivamente anche a livello nazionale) è stato realizzato con le sole forze del club, senza sponsor, e che la società ha deliberatamente deciso di non lucrare sui festeggiamenti per la storica ricorrenza.
Leonardi ha evidenziato come il Parma Fc anche in questa stagione abbia agevolato l’ingresso allo stadio di quasi 10 mila bambini (tra scuole dell’obbligo e scuole calcio) senza contare le altre migliaia di biglietti omaggio concessi in tutti i settori. Tagliandi che pesano sul bilancio del club come mancati introiti. L’amministratore delegato ha inoltre sottolineato i prezzi popolari applicati dal club: gli abbonati storici della Curva Nord hanno pagato quest’anno una media di poco più di 7 euro a partita.
Parlando poi di giocatori, visto che al termine della stagione il tema forte della trasmissione televisiva era ovviamente quello del “pagellone” finale, Pietro Leonardi ha esaltato il rendimento di Mirante, strepitoso anche nel primo tempo di Palermo, definendolo un “lusso per una piazza come Parma” e le doti tecniche di un regista dai gol spettacolari come Valdes.
Parlando della prossima stagione infine, il dirigente crociato, rifiutando il paragone con il precedente sfortunato dell’era Cagni (visto che non c’erano allora le moderne strutture offerte dal nuovo centro direzionale) ha annunciato che il ritiro estivo si farà a Collecchio e che sarà preceduto, coma l’estate scorsa, da un pre ritiro al mare.
Infine Leonardi ha lanciato un appello a tifosi e media locali affinchè, in un anno importante come quello del Centenario, si facciano promotori di un clima di positività intorno ad una squadra che, come tutte del resto, ha bisogno per migliorarsi sempre di più e per poter crescere, del suo pubblico allo stadio e di sentire intorno a sè calore ed entusiasmo.

“Grande feeling con Donadoni e la città”

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23/04/2013
h.18.00

“Io e la società rinnoviamo le condoglianze al mister Roberto Donadoni”. A Radio Parma Football Club, l’amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi, commenta così il difficile momento dell’allenatore crociato: “Già sabato, prima della gara contro l’Inter, abbiamo vissuto il suo calvario. Donadoni, oggi, ha ripreso a condurre gli allentamenti e questo dimostra, ancora una volta, che sia a livello professionale che umano è un’eccellenza. Son convinto che il papà sarà orgoglioso di lui. Sempre. Ne approfitto per chiarire, ancora una volta, che c’è un gran feeling tra noi, intesi come società, e il tecnico”.
Leonardi riavvolge il nastro e parla del momento dei ducali: “Il Parma in questo momento sta incontrando delle difficoltà e sarebbe da ipocriti non riconoscerlo. Contro l’Inter ho visto una squadra molto frenata dal punto di vista psicologico e ciò nonostante non meritavamo la sconfitta. Non vogliamo alibi. Nel post partita del Meazza abbiamo scelto il silenzio perche c’è bisogno di ricompattare il gruppo agendo sul campo ed è inutile mettere i calciatori in pubblica piazza. Durante la settimana, comunque, i ragazzi torneranno a parlare ma domenica ho deciso di tutelare la squadra non esponendo nessuno alle critiche”.
Domenica, alle ore 15:00 allo stadio Tardini, ci sarà Parma-Lazio. Una gara sempre particolare per il direttore Leonardi dove cuore e raziocinio si fondono. Colori biancocelesti ai quali è legato, anche perché proprio il papà gli ha trasmesso l’amore per il calcio portandolo, in tenera età, allo stadio a vedere la Lazio.
“Si è parlato tanto di un mio passaggio alla Lazio. – commenta Leonardi alla web radio ufficiale del Parma Calcio – C’è stato un contato in passato ma il treno è passato e non passerà più. Sono molto attaccato al Parma, alla società e ai tifosi. E’ una gara che sento molto e per come arriva è tra le sfide più importanti della stagione. Se dovesse arrivare un risultato positivo sarà tra le vittorie più godute”.
Il prossimo 25 maggio, nella zona del Villaggio Breda, un quartiere di Roma, ci sarà un evento a stampo sociale. Una giornata che sta particolarmente a cuore a Leonardi: “Lo scopo dell’iniziativa sarà quello di dare un’opportunità a tutti, ‘adottando’ giovani ragazzi del territorio. Ho vissuto in adolescenza, per anni, quella zona e ne conosco tutte le difficoltà e le problematica. Ho scelto di creare un sito (http://www.pietroleonardi.com?lang=it ndr) appositamente per questo motivo, cercando di dare l’opportunità a chiunque di fare calcio. Tutti abbiamo il diritto di sognare ed è sempre importante ricordarsi dove si viene”.

“Bravo Parma, una reazione di grande amore”

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10/03/2013
h.19.00

Sono infortunato a esultare..domenica sono fuori.. – scherza l’ad Leonardi – che fa i complimenti al Parma per tutta la prestazione offerta, non solo per la fase finale della gara: “Indipendentemente dagli ultimi 15 minuti abbiamo dimostrato di tenere sempre il campo. Poi siamo andati in svantaggio ingiustamente, a mio avviso il gol era irregolare, ma poi la squadra ha reagito con grande amore, grande cuore e un grande trascinatore come Amauri. Ma il merito è di tutti: ero sicuro che quando ci sarebbe stato da tirar fuori…il cuore..chiamiamolo cosi.. l’avrebbe fatto e i fatti mi hanno dato ragione”.
I cambi una bocciatura per qualcuno? “Assolutamente no – spiega Leonardi – . Valdes era un po’ acciaccato, Biabiany ha stretto i denti e a fine primo tempo sarebbe probabilmente uscito comunque per problemi alla caviglia. Li ringrazio perchè come gli altri hanno lottato. Ora non dobbiamo cantar vittoria di nulla. Abbiamo conquistato tre punti pesantissimi e dato una soddisfazione per la nostra gente, abbiamo tenuto a debita distanza la zona retrocessione ed è ciò che più importa. Il Parma è stato costruito per questo. Il campionato è equilibrato, questa gara lo dimostra una volta di più. Nonostante l’irregolarità del gol, se il Torino avesse vinto nessuno avrebbe avuto nulla da dire. Per il resto voglio elogiare tutti i nostri ragazzi anche chi è entrato dalla panchina per il grande apporto dato e lo spirito con cui sono entrati”.
Il Parma è uscito dal tunnel? “E’ chiaro che quando si vivono certi momenti la positività dal punto di vista psicologico può venire meno e si possono anche perdere tutte le gare…ora la positività mentale va conservata. A inizio stagione avevo detto che l’obiettivo del Parma nell’anno del Centenario era la permanenza in serie A, siamo a buon punto, ora dobbiamo solo proseguire per completare la missione”.

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“Non cerchiamo un colpevole”

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24/02/2013
h.20.00

Dopo la sconfitta con il Catania è l’amministratore delegato Pietro Leonardi a parlare ai giornalisti: “Dobbiamo accettare la sconfitta, dobbiamo accettare le eventuali critiche che fanno parte del gioco. L’episodio iniziale ha condizionato la partita, ci siamo innervositi, però nel secondo tempo ho visto un Parma reattivo, che ha creato palle gol e se si fosse sfruttata l’occasione di Biabiany forse saremmo qui a parlare di un’altra partita.
Accettiamo la sconfitta consapevoli di quello che siamo, cioè una squadra che ha 32 punti, che ha ancora 11 punti di vantaggio sulla zona retrocessione e che deve arrivare alla salvezza. Ci vogliono per forza far tirare fuori proclami quando da una vita dico invece che dobbiamo pensare alla salvezza. Il Catania in alcune circostanze ha dimostrato di essere una buona squadra ma è anche una squadra che è stata composta con acquisti notevoli”.
Coda e Belfodil sono dovuti uscire per infortunio: “Si sono fatti male da soli…” – ironizza Leonardi – . “Così come venerdì quando mi lamentai di Balotelli mi è stato rimproverato che Coda avrebbe picchiato Balotelli, solo che è stato il nostro giocatore a dover uscire per infortunio, oggi è successo lo stesso e c’è stata permissività verso qualche attaccante di disinteressarsi del pallone per andare a cercare il contatto. Ma fa parte del gioco e dovevamo essere più pronti noi a capirlo. Coda ha preso un colpo a palla lontana, non riusciva più a respirare, quindi mi sembra giusto farlo notare”.
Sulla direzione di gara: “Niente da dire. Sono solo rimasto male dopo tutto quel tempo perso qualche minuto in più di recupero poteva essere concesso, almeno con il buon senso. Poi mi hanno detto che tecnicamente è giusto così, per cui…”. La serie di gare senza vittorie può incidere sulla squadra: “E’ compito nostro far capire ai giocatori di guardare avanti consapevoli dei nostri obiettivi. Ora forse non ci stiamo esprimendo come ci succedeva tempo fa, ma dobbiamo iniziare noi ad essere sereni e tranquilli e pensare che da domenica può cambiare tutto di nuovo”. Sui fischi dei tifosi, Leonardi commenta: “Accettiamo le critiche, come abbiamo sempre fatto. Ma penso anche che il secondo tempo giocato oggi è figlio di una squadra che con tutte le difficoltà, con tutti i limiti può avere, è comunque una squadra che vuole combattere per cercare di recuperare una partita che era parecchio compromessa dopo il primo tempo”.
Mirante? “Riguardate il primo gol: si apre la barriera e lì passa il pallone. I miei giocatori sono i migliori, anche oggi. Li difendo oggi più che mai, sono contento di quello che hanno espresso, non dal punto di vista della qualità perché in questo caso è giusto subire le critiche e le accettiamo. Però dico grazie a Mirante per questi quattro anni, così come dico grazie a Valdes di questo anno e mezzo da regista. Ci sono poi anche gli avversari a cui portare rispetto. Si pensa che arriva il Catania e sia automatico che il Parma vinca perché deve vincere. Non so cosa noi potessimo fare più di così.
Il nostro obiettivo resta la salvezza, dobbiamo stringerci attorno a questo obiettivo per festeggiare il Centenario in serie A. Poi chi sta sugli spalti al freddo e vede una brutta partita è anche giusto che fischi. Non è un problema. Però non è giusto cercare sempre un colpevole. Quando si perde siamo tutti colpevoli e se bisogna prendersela con qualcuno, allora prendetevela con me. Il Parma ha fatto tantissimo nella prima parte del campionato ma adesso non si è seduto. Semplicemente ci sono anche gli avversari che in alcuni momenti, come il primo tempo di oggi, hanno dimostrato di essere più bravi di noi. Lo avevano dimostrato anche all’andata”.

Una prova di personalità

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16/02/2013

Subito interpellato sul fallo di Paletta su Balotelli che ha portato alla punizione del 2-0, l’amministratore delegato del Parma Pietro Leonardi ha spiegato: “Ho voluto fare i complimenti all’arbitro, perché è veramente bravo. Non sono affatto ironico. Anche nel caso specifico, io avrei fischiato fallo. Però quando ho visto Paletta ho capito che c’era qualcosa che non andava. La realtà è molto semplice: stimo tantissimo il calciatore Balotelli, ma nel caso specifico bisogna far notare che non è stato un comportamento sportivo perché da un calcio al terreno per far sì che gli venga concessa la punizione.
Alla resa dei conti oggi il Parma perde per un’autorete e per una punizione che non esisteva. Perciò brucia. Anche perché nei primi 40 minuti si è vista una squadra con personalità che è in alcuni casi è stata superiore al Milan. Poi riconosciamo che nel secondo tempo la mazzata l’abbiamo presa e abbiamo concesso 2-3 occasioni. Ma se domenica la prestazione col Genoa era stata così così, oggi devo fare i complimenti alla squadra per la prestazione”.
Da dove ripartire? “Dalla prestazione. Sappiamo che abbiamo già affrontato molte squadre importanti, sappiamo che la critica si chiederà cosa succede al Parma e la risposta è semplice: abbiamo già affrontato “solo” Juventus, Napoli, Fiorentina e Milan. Resta un fatto sostanziale: è il quarto anno dal ritorno in serie A e mai abbiamo avuto 32 punti a questo momento della stagione, perciò abbiamo fiducia nel futuro”.
I complimenti di Leonardi sono anche per i nuovi che hanno giocato per la prima volta dal primo minuto: “C’era chi pronosticava una goleada vedendo che affrontavamo il Milan con Coda centrale e Mesbah a sinistra, ma per me le loro prestazioni non sono una sorpresa. Per quello ch è il nostro obiettivo, penso che siamo competitivi”. Il gol di Sansone dimostra che il Parma ci ha comunque provato fino in fondo: “La prerogativa della squadra è proprio questa. Da quando sono al Parma, prestazioni con questa personalità a Milano non ce ne sono mai state. Poi gli episodi vanno oltre tutto ed è chiaro che il 2-0 ti stronca”.
L’ad crociato allontana ogni possibile tensione legata ai risultati: “Fino a qualche anno fa in casa del Milan saremmo stati nella nostra metà campo cercando di portare a casa un punto. Se invece abbiamo questa personalità, il futuro dipende solo da noi. Non sono preoccupato del risultato di stasera. Sarei stato più preoccupato se non ci fosse stata la prestazione”.

Mariga: “Parma, eccomi di ritorno”

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01/02/2013
h.19.00

PRESENTAZIONE MARIGA
“E’ il giocatore più presentato nella storia del Parma”. Ha scherzato così l’ad Pietro Leonardi nell’introdurre per la terza volta MacDonald Mariga ai giornalisti presenti nella sala stampa del centro sportivo di Collecchio.
“Ritorno a Parma e so che devo lavorare per guadagnarmi le mie chance. Il mister dopo vedrà se farmi giocare”, ha spiegato subito il centrocampista keniano. “Finora ho visto una squadra che anche contro le più forti del campionato ha sempre giocato bene. La classifica è già buona ma può diventare ancora più importante. Io ho giocato poco negli ultimi mesi e vengo qui per lavorare”. Mariga riparte da una squadra e un allenatore che conosce già dall’anno scorso: “Ero troppo contento quando ero qui. Dove giocherò dipende dal mister. Ho giocato solo qualche amichevole, 45 minuti in Coppa Italia e meno di 5 minuti in campionato. Adesso però mi sento meglio rispetto a qualche mese fa, sono pronto se il mister avrà bisogno”.
Leonardi ha invece sottolineato: “A Parma conosciamo già le qualità del ragazzo, che anche questa volta ha dimostrato di volere prima di tutti il Parma. Ho fatto questa operazione con l’Inter in 5 minuti, proprio perché c’era la volontà di tutti di raggiungere l’obiettivo. La cosa che voglio sottolineare è che bisogna avere pazienza, perché il ragazzo viene da un lungo infortunio e sappiamo che ci sono tempi tecnici per recuperare appieno da questo tipo di infortuni. Quello che chiedo all’opinione pubblica è di avere pazienza e comprensione, ma siamo fiduciosi che Mariga ritrovi presto la sua condizione perché è un giocatore che quando è al 100% è un lusso per la nostra squadra. Soprattutto, questo è un ritorno che ha già basi per il futuro, per cui mi auguro che finiscano le presentazioni di Mariga e che lui resti con noi a lungo”.

LEONARDI MERCATO PARMA
Il giorno dopo la chiusura del mercato, l’amministratore delegato Pietro Leonardi ha fatto il punto sulle operazioni del Parma, iniziando dall’indiscrezione finale che ha coinvolto la Juventus, Belfodil e Quagliarella: “Prima di tutto sottolineo che Quagliarella non c’entra con questa situazione. Quagliarella non ha rifiutato nulla perché non si è iniziato alcun tipo di trattativa. Non è corretto nei suoi confronti, e ci tengo a dirlo perché ho molto rispetto per l’uomo e non è giusto addossargli rifiuti che lui non ha mai potuto fare proprio perché non è mai stato interpellato. Quella era una nostra potenziale idea. Ho letto anche che noi abbiamo chiesto Quagliarella e la Juventus ha risposto con Belfodil: per me significa che siamo forti, che volevamo Quagliarella senza cedere Belfodil. Ci vuole rispetto, e non mettere in cattiva luce Quagliarella che magari in futuro vuole venire a fare una passeggiata o vuole venire a giocare a Parma, perché bisogna dire che adesso ha rifiutato il Parma quando non è vero?” Un domani significa in giugno? “Ad oggi non so che dire. Dico solo che per me Quagliarella è un giocatore fortissimo, l’ho sempre detto e ho avuto il piacere di averlo come calciatore e grazie a lui ho raggiunto risultati storici a Udine come i quarti di Coppa Uefa eliminando grazie ai suoi gol società come Tottenham o Zenit. E’ un giocatore che stimo tantissimo, come lo stima tutto il calcio italiano. Noi però abbiamo Belfodil e lo stimiamo molto ma molto di più”.
E’ un Parma che in questo mercato ha messo basi anche per il futuro: “L’unica cosa non vera che ho letto stamattina a caratteri cubitali sui giornali è che Belfodil sarebbe prenotato dalla Juve per giugno. Mi sembra la storia della volpe e l’uva: la volpe non arriva a prenderla e quindi vuol dire che l’uva non è ancora matura. La verità è che i giocatori sono interamente di proprietà del Parma e noi non abbiamo alcuna intenzione di cederli ora né abbiamo accordi per cederli in futuro. Abbiamo la forza di tenerceli, e questo è un grande cambiamento. Se quattro anni fa era quasi un obbligo vendere, adesso addirittura ci possiamo permettere di non imbastire trattative. Anche i giocatori arrivati a titolo temporaneo sono comunque rivolti al futuro perché hanno già un accordo per gli eventuali diritti. Noi continuiamo sulla nostra strada e abbiamo fatto ciò che ci eravamo imposti di fare. Abbiamo iniziato l’anno con un’idea di gioco che era il 3-5-2, poi nell’evolversi del percorso della stagione l’allenatore ha sviluppato anche il 4-3-3 e in questo caso mancava ad esempio un giocatore da accoppiare a Gobbi e quando ne abbiamo avuto l’opportunità abbiamo colmato questa lacuna. Abbiamo sostituito Zaccardo con Coda, Musacci e Acquah con Strasser e Mariga e in più abbiamo aggiunto alla rosa Mesbah. Questo è il mercato del Parma. L’arrivo di Mariga non era legato a Valdes, e anche questo dimostra la nostra forza. Forse proprio per questo l’Inter non ci ha mai chiesto Valdes”.
Sul caso Marques, Leonardi spiega la nuova situazione: “Il giocatore ha richiesto l’inefficacia di un accordo consensuale che lui stesso aveva sottoscritto. La commissione tesseramenti ha accolto questo tipo di richiesta, non conosciamo ancora le motivazioni ma ci sono comunque ancora altri due gradi di giudizio. Ci tengo altresì a precisare che il calciatore è stato convocato per il ritiro a inizio stagione e non si è presentato producendo una valanga di certificati medici. Dopo la decisione della Commissione Tesseramenti è stato riconvocato per le visite e non si è presentato un’altra volta. Noi siamo fiduciosi per quanto riguarda gli organi giudicanti, ma è lampante che faremo valere le nostre ragioni. Per quanto ci riguarda, abbiamo aiutato in tutti i modi il calciatore. Senza entrare nello specifico, in un anno e mezzo abbiamo fatto quanto una società di calcio non sarebbe tenuta a fare”. Sull’operazione Boniperti, Leonardi spiega: “Sono operazioni che a volte si fanno. E’ la condivisione del rischio del 50%. Boniperti resta qui e la Juventus ha preso la metà di Gallinetta che resterà a giocare nel FeralpiSalò”.
Leonardi conclude poi con una nota: “Sottolineo che mentre le altre società del nostro livello hanno dovuto vendere, noi non lo abbiamo fatto. Penso sia giusto dare merito a questo. Abbiamo sbagliato? Sì, ma voglio sbagliarne venti di giocatori che rivendo poi a un prezzo maggiore: 5 milioni di dollari di acquisto, 6 milioni di dollari per la cessione, e sto parlando di Pabon. Significa che abbiamo preso un giocatore forte, che però a Parma non si è espresso per tanti motivi ma che è considerato un giocatore forte. Noi abbiamo voglia di sorridere, di vincere e di dare soddisfazione ai nostri tifosi, per questo non abbiamo venduto Paletta, Belfodil, Valdes, Amauri. Questo è il messaggio che manda la società”.

“Belfoldil resta a Parma”

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01/02/2013
h.10.00

Mancano ancora due ore e mezza alla chiusura del mercato quando l’ad Pietro Leonardi, ai microfoni di Sky, spiega che il Parma ha già concluso la sua sessione con soddisfazione. I tifosi crociati possono tirare un sospiro di sollievo, “Belfodil resta a Parma”.
Dal primo pomeriggio infatti avevano iniziato a circolare voci su una trattativa con la Juventus e non solo per l’attaccante tra le rivelazioni di questa prima parte del campionato. “Belfodil in questo mercato di gennaio interessava a molti, ma non avendo vincoli ben precisi abbiamo deciso di tenerlo, come Paletta che era richiesto dall’Hoffenheim, Amauri e altri che ci sono stati richiesti. Rimane il buon rapporto con la Juventus, ma con molta determinazione abbiamo deciso di restare così. Quagliarella in cambio era una condizione indispensabile per continuare la trattativa”.
Soddisfatto quindi di questa sessione? “Abbiamo dato insieme al presidente Ghirardi un segnale chiaro – risponde Leonardi – che è quello di non aver voluto indebolire la squadra. Vale per i giocatori come mi sento di dire anche per il mister, visto che abbiamo parlato anche nel suo caso di interessamenti da parte di squadre importanti. Abbiamo sostituito Zaccardo con Coda, Musacci e Acquah con Strasser e Mariga e in più, senza cedere altri, abbiamo preso Mesbah. Credo si possa essere soddisfatti e io lo sono”.