“Pasta Diva”, quando la pasta diventa spettacolo: Mina e Barilla tra moda e Caroselli

In occasione della Giornata Mondiale della Pasta, la Fondazione Magnani-Rocca celebra il sodalizio con abiti, filmati e materiali d’archivio

di Tatiana Cogo

Nel 1965, in un’Italia attraversata da profonde trasformazioni culturali, Pietro Barilla incontra Mina a Roma, dando vita a una delle collaborazioni più iconiche della pubblicità italiana. Sessant’anni dopo, la Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo dedica una sezione speciale della mostra “Moda e pubblicità in Italia 1950-2000” a questo sodalizio, esponendo abiti di scena, filmati e materiali fotografici provenienti dall’Archivio Storico Barilla.

In occasione di ApritiModa2025 e della Giornata Mondiale della Pasta (25 ottobre), sarà organizzato l’evento speciale “Pasta Diva – Mina e la moda in Italia negli anni Sessanta nei Caroselli Barilla”, un viaggio negli anni Sessanta tra cinema, arte contemporanea e visioni oniriche. I materiali esposti testimoniano un unicum nella comunicazione pubblicitaria italiana: a dirigere Mina furono grandi nomi come Valerio Zurlini, Piero Gherardi, Antonello Falqui, Enzo Trapani e Enrico Sannia, che hanno costruito spot raffinati e graficamente perfetti, tra scenografie surreali, abiti estrosi e montaggi dinamici.

Al centro di tutto, Mina, musa indiscussa, che accarezza scatole di pasta o troneggia su gigantesche confezioni, incarnando la qualità del prodotto con il celebre claim: «B come Buona cucina, B come Barilla, un tocco di alta cucina nei piatti semplici di ogni giorno». La cantante sfoggia look che riflettono e talvolta anticipano le mode del tempo: da ragazza yé-yé del 1965 alla femme fatale tempestata di strass e paillettes, fino all’angelo decadente dei caroselli del 1970.

Il sodalizio Mina-Barilla ha segnato anche una rivoluzione nel mercato dei prodotti alimentari, dal lancio della pasta confezionata fino ai sughi pronti, ancora oggi venduti in Italia e nel mondo. La sezione espositiva della Fondazione comprende abiti di scena di Piero Gherardi, fotografie di Piero Pascuttini e cortometraggi dei Caroselli. Il 25 ottobre alle 16.30, la conferenza-evento con proiezione di alcuni caroselli sarà a cura di Giancarlo Gonizzi e Emmanuel Grossi, per rivivere l’atmosfera di quegli anni irripetibili.

“I filmati realizzati da Mina per Barilla rappresentano tra i più alti risultati della pubblicità italiana degli anni Sessanta – sottolinea Giancarlo Gonizzi, curatore dell’Archivio Storico Barilla – e permettono ancora oggi di leggere in filigrana l’evoluzione sociale e culturale del nostro paese.”

L’iniziativa si inserisce nella nona edizione di ApritiModa, che il 25 e 26 ottobre aprirà le porte a circa cento realtà del Made in Italy, tra visite guidate gratuite, incontri con stilisti e artigiani, per raccontare come nascono capi e accessori che hanno costruito la reputazione internazionale dell’eccellenza italiana.

I 65 cortometraggi, gli abiti e le foto di scena dei Caroselli Barilla con Mina sono visibili anche online sul sito dell’Archivio Storico Barilla: www.archiviostoricobarilla.com.

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