Pietro Vignali e Beppe Negri, la parmigianità prima di tutto (di Andrea Marsiletti)

Alle elezioni “politiche”, come dice la parola stessa, l’elettore è chiamato a votare per il partito e lo schieramento che meglio lo rappresentano “politicamente”.

Sono le elezioni dove più conta l’appartenenza e dove meno incide il candidato, a differenza delle elezioni comunali nelle quali la “persona” è determinante.

E’ così, è normale che sia così.

Alle politiche la “territorialità” tende pertanto a passare in secondo piano, anche se sarebbe importantissimo che nel prossimo Parlamento ci siano deputati e senatori parmigiani. Perchè la nostra provincia non beneficerà di un progetto o interventi specifici in più se non ci sarà a Roma un parlamentare di Parma che si impegnerà per quel risultato. Se non si impegnerà lui, non si impegnerà nessun altro.

Se non ci fossero stati parlamentari parmigiani oggi il Teatro Regio non riceverebbe un finanziamento fisso di 1 milione di euro ogni anno, il nuovo Ponte sul Po a Colorno non sarebbe diventato una priorità nazionale, non ci sarebbe stata una legge ad hoc per consentire un impiego al Ponte a Nord, tanto per citare alcuni casi recenti.



Due candidati, più di tutti gli altri, stanno puntando sulla “parmigianità”.

Il primo è Pietro Vignali, candidato capolista per Forza Italia nel collegio plurinominale, che, consapevole di portare un valore aggiunto solo nel contesto della nostra provincia (e in particolare in città dove la sua lista civica alle comunali di tre mesi fa ha raccolto il 13% dei voti), di fatto sta facendo campagna elettorale solo a Parma, come fosse ancora candidato sindaco. Basta leggere la sua pagina Facebook, dove è assente qualsiasi riferimento ad altre province mentre è un esplodere di colori giallo-blu, di selfie con prosciutti di Parma e forme di parmigiano reggiano, di video davanti ai castelli ducali, per rendersene conto: Vignali identifica se stesso con Parma, sebbene il suo collegio plurinominale comprenda anche Piacenza e Reggio Emilia. Lo scrive in modo esplicito: “Candidarmi alla Camera e rappresentare Parma a livello nazionale è un grande onore. Ma anche una grande opportunità per il nostro territorio. Insieme possiamo farcela. La nostra terra è la mia missione. Non fare mancare il tuo voto per portare Parma a Roma.

Non credo scriverà mai “Non fare mancare il tuo voto per portare Reggio Emilia a Roma”…

L’altro è Beppe Negri, candidato Pd all’uninominale al Senato (Piacenza, Parma, Reggio), che sottolinea sempre di essere il candidato del nostro territorio, forte del suo radicamento e delle sue relazioni trasversali, in alternativa alla piacentina leghista Elena Murelli. Non mancano le pubblicazioni di foto che lo ritraggono insieme al sindaco di Parma Michele Guerra. Del resto il candidato Pd ha dichiarato che una sua importante affermazione in città, confidando nel voto utile, potrebbe essere decisiva per vincere il seggio.

Vedremo se concentrare la propria campagna elettorale nel solo territorio da cui si proviene e si è conosciuti, all’interno di un collegio che comprende tre province, pagherà.

Sicuramente, considerato il poco tempo a disposizione, appare una scelta razionale.

Andrea Marsiletti

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