“L’Emilia Romagna può essere un punto di svolta per arrestare l’avanzata populista della Lega. Da lì può esserci un’inversione tendenza. Bisogna fare una riflessione a sostegno di un progetto, al di là di tutto. Ho visto dei sondaggi preoccupanti”, spiega Federico Pizzarotti all’Adnkronos, anche sull’Emilia ‘rossa’ che potrebbe diventare del Carrocco, “la cosa non va presa sotto gamba.
Pizzarotti annuncia “un’assemblea regionale a febbraio, proprio per lavorare a un progetto serio e costruire qualcosa”. Quanto a una sua candidatura, “continuo a escluderlo, benché tutti me lo dicano e posso solo ringraziare”. Ma se il no dell’ex sindaco grillino a una discesa in campo per le europee è categorica, sulla poltrona di governatore apre qualche spiraglio. “Al momento dico no – dice – vorrei portare avanti l’impegno preso. Non so se le elezioni europee e le amministrative potrebbero cambiare qualcosa, il pensiero rispetto a un argine da apporre alla Lega. Ne riparleremo…”.
Nel centrosinistra, continua Pizzarotti, “leader non ne vedo, ma è un problema. Ci sono troppi vecchi saggi che devono uscire di scena. A partire da D’Alema, che alla fine è sempre egemone, può demonizzare e demolire persone. Ora ci si è aggiunto Renzi, danneggiato da D’Alema ma a che sua volta danneggia altri e ora fa correre Giachetti” al congresso dem “solo in opposizione, per togliere voti ad altri e non per fare qualcosa. Il tutto, dopo aver demolito Minniti”.
“C’è un antagonismo che non fa emergere nessuno – osserva – perché immagino che persone capaci e degne ce ne siano, ma sono troppo divisi su nomi fazioni e non parlano di temi e programmi”.