Previsioni di assunzioni a Parma a ritmo lento tra giugno e agosto: -6% rispetto al 2021

Progetto Excelsior è il sistema informativo per l’occupazione e la formazione che ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese (indagine prevista dal programma statistico nazionale). E’ un progetto che Unioncamere e le Camere di commercio, in collaborazione con il Ministero del Lavoro e con l’Unione Europea, realizzano a partire dal 1997.

Su base nazionale gli ingressi previsti nel mese di giugno sono 559.000 (in lieve calo, -0,02%, rispetto ai 560.000 del 2021), di cui il 9,6% (53.900) in Emilia-Romagna, in crescita +4,9%  rispetto al dato regionale di 51.400 del medesimo periodo nel 2021.

Secondo i dati analizzati dall’ufficio Informazione economica della Camera di commercio di Parma, il 7,7% del dato regionale degli ingressi previsti, riguarda l’area parmense, per il 19% in forma stabile (ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato), mentre nell’81% a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

53.900 sono le previsioni di entrata in giugno in regione Emilia-Romagna (+4,9%) e 559.000 quelle in Italia (-0,02%).

A Parma si prevede un ingresso di 4.160 addetti nel mese di giugno, ma con un variazione negativa di -9% rispetto a giugno 2021 (con -420 unità), dove il valore negativo è più pesante nell’Industria. Saranno prevedibilmente richieste 1.520 unità dall’industria (1.210 nel manifatturiero e public utilities e 310 nelle costruzioni) e  2.640 unità dal settore Terziario (1.160 nei servizi alle imprese, 480 nei servizi alla persona, 520 in alloggio-ristorazione e servizi turistici, 480 nel commercio).

A livello percentuale: il 43%, pari a 1.780 unità, è richiesto nella produzione di beni ed erogazione di servizi; il 14%, pari a 590 unità, in area commerciali e vendite; il 17%, pari a 720 unità, in logistica; il 16%, pari a 670 unità, in aree tecniche e della progettazione; il 5%, pari a 190 unità, in area amministrativa; il 5% circa, pari a 210 unità, in aree direzione e servizi generali.

Nel trimestre giugno-agosto la previsione di ingresso ipotizzata nel parmense è di 12.490 unità, con variazione complessiva degli ingressi in azienda di -820 rispetto al medesimo trimestre 2021, cioè con una diminuzione di -6%. Sempre nel trimestre di riferimento 4.930 sono i lavoratori previsti in ingresso nell’industria e 7.570 nei servizi.

Analizzando più nello specifico i dati, a Parma le entrate si concentreranno per il 65% nel settore dei servizi e per il 50% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Il 20% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (17%); per il 35% operai specializzati e conduttori impianti; per il 21% a professioni commerciali e dei servizi; per il 16%, profili generici 18%; 8% impiegati.

In 44 casi su 100 le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Le imprese che prevedono assunzioni saranno pari al 13% del totale e per una quota pari al 34% interesseranno giovani con meno di 30 anni. Per una quota pari al 66% delle entrate previste viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore e le tre figure professionali più richieste concentreranno il 25% delle entrate complessive previste.

Il diploma di scuola media superiore è sempre il titolo più ricercato (32%) al momento dell’assunzione, per il 16% è richiesta la qualifica o il diploma professionale, per il 14% la laurea.

Relativamente ai titoli di studio richiesti dalle imprese, secondo la difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta, nel mese di giugno il 44,2% delle entrate previste è di difficile reperimento: il 27,4% per mancanza di candidati e il 12,1% per preparazione inadeguata.

A livello universitario in particolare è di difficile reperimento il 73,5%  ad indirizzo insegnamento e formazione, il 68,2 ad indirizzo chimico-farmaceutico, il 50% ad indirizzo scienze matematiche, fisiche e informatiche. Tra i diplomati si ricerca per il 61,7% elettronica ed elettrotecnica, per il 60% chi ha seguito percorsi di studi ad indirizzo meccanica-meccatronica, per il 62,5% ad indirizzo costruzioni, ambiente e territorio. Tra coloro che hanno conseguito la qualifica di formazione o diploma professionale, i più ricercati sono quelli che hanno fatto percorsi ad indirizzo edile per il 76,5%, indirizzo meccanico per il 67%, ad indirizzo trasformazione agroalimentare per il 60%. Infine risulta di difficile reperimento il 76,5% da Istruzione tecnica superiore (ITS).

Per il 22,5% le aziende chiedono esperienza nella professione e per il 43,1% esperienza nel settore.

 

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