Protesta dei medici, Vignali e Pallini (assessore ombra): “Sorprende il silenzio dell’amministrazione comunale”

Fabrizio Pallini

“Abbiamo letto delle proteste degli operatori sanitari del pronto soccorso e contattato i principali sindacati dei medici che incontreremo dopo Ferragosto: c’è la disponibilità di Fimmg, Snami, Fpcgil, Cisl Medici, Fismu Emilia-Romagna. Chiederemo poi che venga convocata, il più presto possibile, la commissione Sanità del Comune”.

Così Pietro Vignali, capogruppo consiliare dell’omonima lista civica e Fabrizio Pallini, consigliere e “assessore ombra alla Sanità”.

“Ci chiediamo se sia stata convocata la Conferenza Socio Sanitaria Territoriale, alla presenza del sindaco, per affrontare subito queste problematiche e trovare soluzioni non più rinviabili, per una sanità più vicina al cittadino e per una maggior tutela di tutti gli operatori sanitari ormai giunti al limite dello sfinimento. E per contrastare il rischio che importanti professionisti del nostro ospedale possano migrare verso altre realtà. Ci sorprende molto il silenzio dell’amministrazione comunale – aggiunge Pietro Vignali -”.



“Francamente ci stupiamo che ci sia stato bisogno di una protesta dei medici per accorgersi della situazione e correre ai ripari e annunciare tardive riorganizzazioni – prosegue, Pallini – . La verità è che le criticità erano ben note prima dello scoppio della pandemia e non c’è stato nessun intervento, in primis dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria e di conseguenza della Regione Emilia-Romagna. È chiaro che il Covid-19 non ha fatto che peggiorare la situazione”.

“Viene garantito il doppio accesso per pazienti affetti dal virus e per chi non lo è. Ciò implica l’esigenza di avere il doppio di personale. Oggi ha ancora senso”?

“C’è stato un tentativo di riorganizzazione sommaria e non organica, più annunciata che reale. Basta vedere la situazione della medicina di territorio e dei medici di famiglia che sono oberati: che molti di questi fossero prossimi alla pensione non era difficile da scoprire. E invece di assumerne di nuovi si è chiesto di ritardare la quiescenza e di aumentare i massimali dei pazienti. Se questa è l’idea di
programmazione non andiamo molto lontano”.

“Riteniamo – e anche questi fatti ci danno ragione – che la salute meritasse un assessorato dedicato, come era previsto nel nostro programma, nel quale veniva proposto anche un modo per dare risposte rapide e ridurre le liste d’attesa, problema ormai insopportabile per i cittadini, rafforzando la medicina di territorio potenziando l’assistenza domiciliare, valorizzando i medici di famiglia e istituendo un fondo sanitario a supporto delle persone meno tutelate – concludono i consiglieri”.

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