Quando l’Emilia Romagna e Parma erano rosse, rossissime. I numeri della forza del PCI

Nel webinar di venerdì scorso dal titolo “Quando a Parma c’era il PCI…” (leggi: Il PCI di Parma vive ancora, in una serata su Zoom – di Andrea Marsiletti) sono stati illustrati i numeri della forza elettorale del PCI in Emilia Romagna e a Parma, con particolare riferimento agli anni ’70 (fonte: dottorato di ricerca Università di Bologna di Sebastiano Giordani).

L’Emilia-Romagna, com’è noto, si è caratterizzata dal secondo dopoguerra come una vera è propria roccaforte del PCI. In particolare, a nord della via Emilia l’egemonia comunista è stata praticamente totale.

ELEZIONI POLITICHE 1976

ELEZIONI POLITICHE 2018 (prima coalizione vincente per comune alla Camera)

DETTAGLI ELEZIONI POLITICHE 1976

Migliori performance PCI (politiche 1976)

Rispetto al totale di 341 comuni dell’Emilia-Romagna, alle elezioni politiche del 1976 i Comuni in cui il PCI raggiunse la maggioranza assoluta sono stati 129 (tra cui Modena, Reggio Emilia, Imola e Carpi).

In provincia di Parma le roccaforti rosse erano Felino 52,1%, Sala Baganza 51,1%, Fontevivo 50,3% , Sorbolo 50,2%, Roccabianca 47,9%, Fontanellato 47,0%. In città il consenso era pari al 41,6%

La Democrazia cristiana, in Emilia-Romagna, è stata quindi, tendenzialmente, partito di opposizione. Ciò non toglie che anche la Dc abbia avuto le proprie roccaforti, ubicate soprattutto nei Comuni appenninici, e segnatamente nelle province di Piacenza e Parma. Sempre rimanendo al 1976, la Dc raggiunge la maggioranza assoluta sono 31 nel 1976. Tra questi, nessuno ha più di 5.000 elettori, ad eccezione di Bedonia. Se anziché la maggioranza assoluta si prende in considerazione la soglia del 40% di suffragi, la situazione non varia granché. A parte il già citato caso di Bedonia, i comuni con più di 5.000 elettori in cui la Dc ottiene un risultato superiore al 40% sono i seguenti: Borgo Val di Taro (PR), nel 1972, 1976 e 1979; Busseto (PR) nel 1976; Carpaneto Piacentino (PC) nel 1979; Pavullo nel Frignano (MO) nel 1979.

Andrea Marsiletti

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