“Quel pasticcio della Social Card”

17/01/2009
h.13.00

Dopo l’umiliazione di essere stati catalogati come poveri, dopo le file e le tribolazioni per certificare la “povertà”, arriva la beffa! I sindacati confederali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil già da tempo avevano messo in luce quanto lo strumento della social card fosse insufficiente e inadeguato per sostenere le pensioni nonostante l’assordante effetto mediatico creato dal Governo. Oggi purtroppo i dati che vengono diffusi confermano tale valutazione e la delusione e la rabbia di tanti pensionati si tocca con mano.
Infatti, non basta avere più di 65 anni e non superare 6.000 € di reddito: è sufficiente avere una piccola rendita Inail, un assegno di accompagnamento o un insignificante valore catastale per un garage e sfuma la speranza di avere un’integrazione, seppur minima, alla propria pensione. E ci si rende conto di come le dichiarazioni e le intenzioni del Governo assomiglino a una farsa.
In Italia solo 330 mila tessere sono state autorizzate, quando il Governo parlava di numeri intorno a 1 milione e 300 mila. Nella nostra provincia, le cifre fornite dall’Inps nazionale parlano di circa 1332 richieste di attivazione di social card, di cui 1080 ricaricate. Naturalmente sarà necessario analizzare nel dettaglio questi numeri per quantificare con precisione quante persone a Parma sono nelle condizioni di utilizzare correntemente la tessera per i pagamenti.
Non va taciuto che se tanti pensionati si sono rivolti agli uffici di sindacati pensionati, patronati, sedi Inps per sentirsi dire che non avevano diritto a ricevere l’aiuto dello Stato per mancanza di requisiti, a diversi altri è anche successo, dopo aver avuto il riconoscimento del diritto ed essersi presentati alla cassa del supermercato, di sentirsi dire che la tessera non aveva la copertura economica prevista. Sono quindi stati costretti a lasciare la spesa nel carrello, aggiungendo all’umiliazione avvilimento e mortificazione.
È quello che sta succedendo in questi giorni in tutto il paese a tanti “poveri” che scoprono solo alla cassa del negozio se la carta è carica o vuota , come se fosse una lotteria istantanea. L’elemosina Berlusconi-Tremonti è solo nelle pompose comunicazioni del Governo ma non fa che aggiungere problemi al dramma della povertà.
La soluzione è una sola: aumentare le pensioni, come da tempo chiedono in ogni modo possibile i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. A quel punto, mai più brutte sorprese.

                                                                            Spi Cgil, Fnp Cisl, Uilp Uil Parma

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