“Finalmente può prendere il via la procedura per i risarcimenti dei danni provocati dalla disastrosa alluvione dell’ottobre 2014. È una buona notizia, speriamo adesso che i soldi arrivino presto. Va ricordato però che i tanti cittadini di Parma e di altri paesi che subirono danni saranno comunque risarciti solo parzialmente anche ricordando il senso di smarrimento che ebbero in quella circostanza e che non è risarcibile.
È anche per questo che comunque si deve andare avanti anche nell’accertare se vi siano state responsabilità umane in quello che è accaduto e la Regione Emilia-Romagna può e deve fare la sua parte in quest’indagine”. Questo il commento che ha rilasciato il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, alla notizia che può prendere il via l’iter per i risarcimenti dei danni provocati a privati e ad attività produttive dall’alluvione di Parma.
Il consigliere regionale leghista ha quindi annunciato di avere presentato una nuova interrogazione alla Giunta regionale che parte dal presupposto di non aver ritenuto soddisfacente la risposta data dall’Assessore regionale Paola Gazzolo ad un suo precedente atto ispettivo sulle procedure di allerta per l’alluvione.
Secondo Rainieri “nella ricostruzione data dall’Assessore regionale emergono alcune circostanze da chiarire: se secondo le procedure di emergenza, l’attivazione della fase di allarme deve essere data al superamento del livello 3 di rischio idraulico da parte del corso d’acqua interessato, non si spiega perché, secondo quanto riferito dall’Assessore, al superamento di tale livello da parte del torrente Baganza avvenuto a Marzolara il 13.10.2014 alle 14.50, è stata avviata la fase di preallarme, esattamente alle 14.56, e non quella di allarme che è stata, invece, attivata alle 16.51 quando la piena fluviale aveva già raggiunto il suo colmo, esattamente alle 16.40, a Ponte Nuovo a Parma; se nelle quasi due ore intercorse tra l’attivazione del preallarme alle 14.56 e l’attivazione dell’allarme alle 16.51, non fosse possibile, in modo da cercare di ridurre preventivamente i rischi di incolumità e di danni, emanare l’allerta a tutta la popolazione presente nei quartieri della città di Parma a rischio esondazione del Baganza”.
Il Consigliere ha inoltre chiesto alla Giunta regionale di sapere “se ritiene che in tutta la vicenda inerente le procedure di allerta si possano configurare responsabilità per omissioni o ritardi da parte di amministrazioni diverse da quella regionale” facendo riferimento esplicito nelle premesse a che risulterebbero soggetti ad indagine penale, secondo notizie stampa, oltre ad alcuni dirigenti regionali anche il Sindaco e il comandante della Polizia municipale di Parma.