In esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Parma, Ufficiali ed agenti di PG della Questura di Parma – Squadra Mobile hanno tratto in arresto Salerno Andrea, classe 1983, originario di Eboli (SA), fortemente indiziato della commissione di due rapine ai danni di altrettante prostitute operanti in Parma.
Le indagini, eseguite dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica di Parma hanno preso l’avvio da una segnalazione effettuata da una delle vittime il 30.1.19. In tale data, infatti, un equipaggio dell’U.P.G.S.P. si recava in via Emilio Lepido per segnalazione di avvenuta rapina ai danni di una donna.
La vittima, una giovane donna di origini straniere, riferiva al personale della Polizia che circa mezz’ora prima, mentre era in attesa di clienti, si era fermata la vettura di quello che credeva essere un cliente ed il conducente, pattuito il prezzo della prestazione, la faceva salire in auto.
Raggiunto un luogo appartato, alla richiesta della donna del pagamento anticipato, l’uomo le avrebbe intimato di dargli tutti i soldi incassati, accompagnando la richiesta dalla esibizione di un coltello e di una forchetta, che poi puntava contro la pancia della donna; grazie a tale condotta, l’uomo si impadroniva di due telefoni cellulari e della somma di 300 euro, per poi aprire la portiera dell’auto e spingere la donna fuori dalla stessa.
Al fine di identificare l’autore del fatto, sul presupposto che potesse trattarsi di un rapinatore seriale che avrebbe potuto usare le prostitute (in genere irregolari nel territorio dello Stato e dunque poco inclini a denunciare i reati subiti), la Polizia di Stato intraprendeva attività di pattugliamento delle zone interessate dal fenomeno della prostituzione in strada, avendo cognizione del tipo di auto (vecchio modello di monovolume grigia) e delle fattezze fisiche del rapinatore (giovane e di origini meridionali).
Dopo alcuni giorni, altra giovane straniera subiva una rapina con modalità analoghe; nella circostanza il rapinatore l’aveva minacciata con un coltello e l’aveva percossa alla schiena con un tubo di ferro mentre la vittima cercava di scappare dall’auto.
Dalle indicazioni fornite dalla seconda vittima, emergeva l’alta probabilità che si trattasse del medesimo soggetto autore della prima rapina.
I meticolosi accertamenti esperiti al P.R.A. hanno permesso di limitare l’attenzione attorno ad alcune centinaia di veicoli, sino ad arrivare alla individuazione della targa completa dell’auto, presumibilmente in uso all’autore delle rapine, risultata però intestata ad uno straniero che, da accertamenti successivi, risultava essere completamente estraneo ai fatti.
In ulteriore prosieguo, la sera del 10 febbraio scorso, una pattuglia dell’antirapina impegnata nel servizio finalizzato all’identificazione del rapinatore in argomento notava transitare una vettura avente caratteristiche similari all’auto descritta dalle vittime; il personale operante seguiva l’auto a distanza fino a rilevare la targa della stessa, che corrispondeva a quella ritenuta di interesse investigativo. Detta auto veniva seguita a distanza fino a Langhirano ove veniva notata entrare nell’area cortilizia di un complesso condominiale.
Dagli accertamenti presso l’Anagrafe del Comune di Langhirano, emergeva che, dei 44 residenti, solo due nuclei familiari erano di origini italiane e solo uno di origini meridionali.
Acquisita la fotografia del capofamiglia, subito si poteva constatare che il soggetto aveva caratteristiche fisiche e somatiche perfettamente collimanti con quelle del rapinatore come descritto dalle vittime.
Le ulteriori indagini, anche attraverso individuazioni fotografiche, consentivano di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’odierno indagato, nei cui confronti, come anticipato in premessa, questo Ufficio chiedeva ed otteneva ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Nel corso della perquisizione effettuata nella sua abitazione, veniva rinvenuto e sequestrato uno dei due telefoni rapinati alla prima vittima.
L’operazione in questione –con accertamenti eseguiti in maniera esemplare dalla P.G. delegata per le indagini- costituisce elemento a riprova dello sforzo che, sinergicamente, Autorità giudiziaria e Polizia giudiziaria stanno svolgendo al fine di garantire livelli sempre più alti di sicurezza nel territorio del circondario di Parma.
Il Procuratore della Repubblica
dott. Alfonso D’Avino