
13/03/2012
A livello di strategia e di comunicazione mi pare che in questa fase la campagna elettorale si stia giocando tutta su “chi è più distante da Vignali?”, della serie: “Io sono migliore di te, perché sono stato più lontano da Vignali”. Il recente botta è risposta tra Guarnieri e Ubaldi è in questo senso emblematico.
Ma a chi giova questa “reductio ad unum”, ovvero questa riduzione di un fatto complesso (lo scompenso dei conti del Comune di Parma determinati da debiti e progetti sbagliati o sproporzionati) ad un solo elemento unitario (la responsabilità personale di Vignali)?
Certamente ad Ubaldi. E lui lo sa bene, ed infatti abilmente continua a ripetere di riconoscere l’errore nella scelta del suo successore, mandando così all’elettorato il messaggio che la colpa di tutto è di Vignali limitando a sè un’errata valutazione personale. Dal suo punto di vista, questa è una strategia efficace e molto più comoda rispetto al dover giustificare nel merito i progetti che hanno portato all’indebitamento del Comune dovuto per la quasi totalità alla Stu Stazione, Stu Pasubio e Spip, operazioni definite e attuate sotto l’amministrazione Ubaldi con in giunta Vignali e la Guarnieri.
Ecco, la Guarnieri. E’ lei il principale sparring partner di Ubaldi in questa operazione di “reductio ad unum”… è evidente la loro comunanza di obiettivi e di interessi, dal momento che se l’origine del male non fosse Vignali ma le scelte del passato da lei condivise risulterebbe più problematico il suo passaggio nel centrosinistra.
Un discorso simile, pur rimanendo fermi nel centrodestra, lo fanno anche l’Udc, alcuni consiglieri e assessori comunali del PDL che hanno votato le delibere della maggioranza per 14 anni fino all’ultimo consiglio ma che oggi si sono scoperti implacabili censori.
Per il centrosinistra, invece, la “reductio ad unum” è pericolosissima perché farebbe passare il saldo di questi ultimi tre mandati amministrativi con uno sbrigativo “è colpa di Vignali, via Vignali, 1 a 1, palla al centro”.
Ma l’infingimento pare funzionare, al punto che lo stesso Bernazzoli sta abboccando… il suo commento ufficiale sulla discesa in campo di Ubaldi è stato un ingenuo “prendiamo atto che Ubaldi ha ammesso l’errore di aver candidato Vignali. Un errore che si porta appresso una serie di conseguenze che ricadranno su tutti i cittadini”. Chi conosce i fatti sa che le conseguenze derivano da altro, da più lontano.
Se la battaglia comunicativa della “reductio ad unum” la vincerà Ubaldi la competizione elettorale potrebbe riaprirsi in modo clamoroso, soprattutto al ballottaggio.
Perché si sa, è sempre il vincitore che scrive la storia… a modo suo e secondo le proprie convenienze.