“Con il ricorso in Corte Costituzionale anche la Regione Emilia-Romagna si farà compatire e rinuncerà a rendere un po’ di giustizia agli emiliani e ai romagnoli che pagano le tasse per una sanità che continua a peggiorare mentre brucia soldi per curare clandestini”.
Queste le parole con le quali il Vice Presidente dell’Assemblea legisaltiva dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega, Fabio Rainieri, ha commentano la dichiarazione della Vice Presidente della Giunta regionale emiliano romagnola, Elisabetta Gualmini, per cui lo stesso esecutivo regionale potrebbe unirsi a quello della Toscana nel ricorrere contro il decreto sicurezza davanti alla Corte Costituzionale proprio allo scopo di poter garantire le cure agli immigrati senza permesso di soggiorno.
“La Regione Emilia-Romagna spende una cifra enorme e indefinibile a favore degli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno per garantirgli le prestazioni sanitarie urgenti o comunque essenziali e quelle di medicina preventiva individuale e collettiva – ha quindi proseguito il Consigliere regionale leghista – Di quelle spese si conosce solo la quota messa disposizione dal Fondo sanitario nazionale per gli immigrati irregolari che nei tre anni dal 2015 al 2017 ha raggiunto la cifra già ragguardevole di 10,3 milioni di euro. Essa però copre solo una parte di quella spesa perchè del suo intero ammontare non si conosce, o forse, non si vuole far conoscere, l’entità.
Infatti, alla specifica domanda fatta dal Consigliere regionale leghista Masimiliano Pompignoli in una recente richiesta atti che chiedeva il dettaglio dei costi sostenuti dai vari enti sanitari regionali per l’erogazione ai cittadini stranieri non in regola delle prestazioni di medicina preventiva a salvaguardia della salute individuale e collettiva, l’Assessorato regionale alla salute guidato da Sergio Venturi, ha risposto: “I dati di costo puntuali non sono disponibili”. Mi sembra pertanto chiaro che ricorrere alla Corte Costituzionale per poter continuare a spendere senza controllo e non per i suoi cotribuenti che invece devono aspettare mesi per visite ed esami nel servizio sanitario pubblico regionale dove gli operatori sono sempre meno, super sfruttati e non valorizzati, sarebbe un’assurdità. Anche se è vero che un’amministrazione PD come quella guidata da Bonaccini e dalla Gualmini di assurdità ed errori gravi in nome del buonismo e del lassismo, li ha fatti in passato e li continuerà a fare fino a che gli elettori non la bocceranno nelle urne”.