Ristoratori in piazza a Fidenza per chiedere riaperture. Massari: “Si lavori con meno norme e più controlli”

“Vi ringrazio di essere qua oggi perché penso che insieme si debba far uscire un messaggio: che Fidenza è pronta ad accogliere e a riaprire le attività garantendo la sicurezza di tutti!”. Così il sindaco Andrea Massari ha salutato la cinquantina di ristoratori e titolari di pubblici esercizi che oggi si sono dati appuntamento in piazza Garibaldi per chiedere a viva voce non una semplice riapertura delle attività, ma un piano strategico che consenta a tutti di tornare a lavorare senza più chiusure in emergenza.

Una manifestazione nata dal basso, attraverso Whatsapp, e alla quale hanno partecipato volentieri non soltanto il Sindaco e l’assessore al Commercio del Comune di Fidenza ma anche rappresentanti delle associazioni di categoria Ascom e Confesercenti.

“Abbiamo aderito volentieri a questa iniziativa – ha spiegato Ernesto Monteverdi di Confesercenti – perché la situazione è ormai drammatica. Abbiamo la necessità di riaprire in sicurezza, ma di poter mantenere le nostre aziende aperte tutti i giorni, pur osservando tutte le precauzioni possibili. Per questo motivo giovedì 22 aprile saremo in piazza a Parma per ribadire con forza questi temi”.

Della stessa opinione il segretario della Fipe Manuel Fava, il quale ha aggiunto: “In questi mesi il vostro settore, dal punto di vista dell’opinione pubblica, è stato denigrato. Siete stati accusati di essere una categoria di untori, ma in realtà abbiamo visto che quando siete rimasti chiusi tanto tempo il virus ha continuato a circolare normalmente. Quando usciranno le nuove regole e saranno certe il nostro invito è a rispettarle il più possibile perché è importante che i clienti continuino ad aver fiducia nei vostri locali e tornino a frequentarli il più possibile”.

“Nessuno di voi ha mai sottovalutato quello che è successo perché tutti avete toccato con mano cosa abbia comportato questa pandemia – ha concluso il Sindaco Massari -. È da novembre che insieme ad altri colleghi diciamo alcune cose: abbiamo bisogno di molte meno regole, chiare, severe, controllabili e che chi sbaglia paghi. Invece abbiamo visto un fiorire di norme e poi qualche furbetto che l’ha fatta franca. Oggi voglio ribadire quella che è la nostra richiesta: si torni a lavorare, di giorno e di sera con meno regole ma certe”.

Una richiesta che è stata ripresa e sottolineata anche negli interventi di alcuni ristoratori che hanno sollecitato con forza controlli e certezza delle procedure, due condizioni che sono considerate necessarie per tornare a lavorare presto, tutti insieme e sopratutto per non fermarsi più.

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