Si fingevano turisti in difficoltà per ingannare automobilisti di passaggio. Una coppia di cittadini romeni, senza fissa dimora in Italia, lui 41 anni, lei 38, è stata denunciata dai Carabinieri della Stazione di Roccabianca alla Procura della Repubblica di Parma con l’accusa di truffa aggravata.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, a fine maggio 2024 i due avrebbero raggirato un giovane della bassa parmense utilizzando la tecnica delle banconote straniere e dei finti anelli d’oro.
La vittima, mentre percorreva in auto una strada nel comune di Roccabianca, aveva notato un uomo ben vestito che gesticolava chiedendo aiuto. Con lui c’erano una donna, presentata come la moglie, e un bambino piccolo.
I due, parlando un italiano stentato, hanno raccontato di essere turisti di passaggio in Italia, spiegando di aver avuto problemi con il bancomat che aveva trattenuto la loro carta. Per convincere l’automobilista a prestare loro aiuto, l’uomo ha mostrato alcune banconote straniere – apparentemente franchi svizzeri – sostenendo di non poterle cambiare poiché le banche erano chiuse.
Il giovane parmense, colpito dalla situazione, ha deciso di accompagnarli fino a una banca di Roccabianca, dove ha prelevato 500 euro e li ha consegnati allo sconosciuto. In cambio, ha ricevuto due banconote da 500 franchi svizzeri e due anelli “in oro massiccio” con tanto di dicitura “750/18k” incisa all’interno.
Solo dopo che gli stranieri si sono allontanati con la loro auto, il giovane si è accorto che il peso degli anelli era poco compatibile con quello dell’oro è che qualcosa non tornava e, verificando online, ha scoperto che le banconote non erano franchi svizzeri.
Capito di essere stato truffato, si è rivolto ai Carabinieri di Roccabianca, fornendo una descrizione dettagliata della coppia e del veicolo utilizzato.
Grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza e all’incrocio dei dati tra le banche informative in uso all’Arma, i Carabinieri hanno identificato i presunti responsabili: un 41enne e una 38enne romeni, entrambi con precedenti per truffe commesse con lo stesso modus operandi.
Gli anelli, sequestrati e analizzati, sono risultati essere di una semplice lega metallica. I soldi invece erano vecchie banconote bielorusse, ritirate dal circuito monetario dal 2016 e senza alcun valore reale.
Se fossero state autentiche, avrebbero avuto un valore complessivo di appena 50 centesimi di euro; come pezzi da collezione, oggi valgono non più di 5 euro.
Sulla base degli elementi raccolti, i due sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per truffa aggravata in concorso. La loro posizione sarà ora valutata dalla Procura di Parma.
Come previsto dalla legge, entrambi sono da considerarsi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.


