Salsomaggiore, il Pdl sull’ipoteca delle Terme Berzieri

14/02/2009
h.10.30
 
Sullo stabilimento Berzieri delle Terme di Salsomaggiore, bene architettonico di pregio tutelato dalla legge nazionale 40, è stata iscritta una pesante ipoteca per 7.200.000 euro a garanzia di finanziamenti richiesti a quattro diversi istituti di credito per un ammontare complessivo di 4 milioni di euro. Ha scritto di averlo appreso in una interrogazione alla Giunta regionale, il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani.
Nel documento il Consigliere regionale di Forza Italia – Popolo della Libertà, evidenzia che lo scopo della richiesta di finanziamento è quello di “completare il piano investimenti legato in parte al comparto termale” la cui attuazione prevede la costruzione delle piscine termali e la ristrutturazione dell’Albergo Valentini, sottolinea che queste opere dovevano essere già finanziate nel Piano industriale 2008, ricorda la risaputa e difficile situazione debitoria di Terme di Salsomaggiore s.p.a. e considera quindi che tutto fa supporre che tale finanziamento garantito dal maggior bene immobile disponibile della società termale occorra più che altro per pagare i numerosi suoi creditori.
Fatte queste premesse chiede alla Giunta regionale di sapere: se in qualità di socio proprietario ha consapevolmente avvallato questa operazione la quale significa mettere praticamente in mano agli istituti bancari Terme di Salsomaggiore s.p.a.; se non concorda che tale operazione sancisce il fallimento del Piano industriale 2008 e l’inadeguatezza del costoso managment ai vertici della società termale.
Posizione ugualmente allarmata e critica sulla iscrizione dell’ipoteca è quella del Consigliere comunale di Forza Italia – PDL Lupo Barral secondo il quale: “ormai siamo al tutti a casa, e se lo scopo ufficiale delle ipoteche è quello di completare il piano di investimenti, quello occulto sembra svelato dalle sibilline e minacciose affermazioni alla stampa di Alessandrini secondo cui erano state fatte operazioni bancarie per “dare maggiore correttezza ai rapporti coi fornitori” che ora sembrano avere un senso: mandare al monte di pietà il Berzieri per pagare i debiti e gli stipendi milionari dei dirigenti.
Il fatto grave è comunque che è stato ipotecato il gioiello di famiglia con la sinistra impressione che ormai le banche abbiano in mano i destini delle terme. Lo stesso Barral lancia però una proposta “scorporare la gestione dell’acqua termale da questo autentico Titanic che sono le terme gestite dal clan modenese, in modo da non trovarsi d’improvviso con il padrone dei rubinetti del credito che diventa il padrone dei rubinetti dell’acqua termale, unica e vera risorsa della città e che alla città, e non a chi ipoteca il Berzieri, deve rimanere”.

lombatti_mar24