Sclerosi multipla, uno su mille…

16/01/2010
h.11.40

Forse per destino, ma la epidemiologia parla chiaro: uno ogni 1000 di noi finisce a dipendere dagli altri su una sedia a rotelle, ha astenia, deprimenti problemi alla vista, a stare in piedi, a deglutire, etc…
Per questo rapporto a Mr. ONE viene diagnosticata dal neurologo e componente del Direttivo della Sezione AISM la Sclerosi Multipla. Poi l’unica convenzionale parola d’ordine per medicarla è il farmaco, quindi fa trattamenti con cortisone e mitoxantrone o con l’interferone.
L’uno di noi gioca per la vita e giocare, si sa, è una cosa seria, quindi frequenta cliniche di riabilitazione motoria.
La sua patologia va in fase re leasing remitting con disabilità tra 5 e 6 .
Finalmente nel 2010 legge casualmente sul campo web una scoperta scientifica ma ispirata dall’amore, una teoria che capovolgerebbe diagnosi, cura, speranze e business chimico farmaceutico.
Dall’oltre oceano, stra parlano su una rivoluzionaria scoperta medica. Appartiene ad un profeta non in patria, che è un italiano, che coltiva una innovativa tecnica sanitaria contro la SM.
Per molti di noi la teoria è di un ignoto italiano, un certo Dott. Zamboni che, come nel proverbio del calzolaio con le scarpe rotte, così la sua amata sposa è una dei mille, ma non è un numero, lei è Elena.
Il professore di medicina presso l’Università degli Studi di Ferrara fa un’ipotesi etio patogenetica vascolare , confermata da un’osservazione anatomica, ovvero l’insufficienza cerebro spinale venosa cronica (CCSVI ). Ovvero?
La rivoluzione medica consiste nell’avere scoperto un approccio nuovo secondo cui non si tratta solo di una malattia auto immune come si pensava da tempo, in cui il sistema immunitario attaccava i nervi del cervello; infatti in pazienti con SM il suo team ha riscontrato alti depositi di ferro dipendenti da un pessimo drenaggio venoso. Il ferro nel cervello causa necrosi, infiammazioni e problemi immunitari.
Così attraverso doppler ad ultra suoni il dottor Zamboni ha esaminato testa e collo dei pazienti ed ha riscontrato restringimenti strutturali anatomici delle vene giugulari o al centro del petto, di probabile origine pre natale. A causa delle stenosi il sangue refluisce al cervello e il ferro in esso contenuto va a depositarsi nei tessuti.
Come curarsi?
In un day hospital, un’operazione di l’angioplastica detta “liberazione” potrebbe liberare i malati dalle loro sofferenze fisiche.
Il paziente con chi avrebbe contatto ?
Con il chirurgo vascolare e il radiologo. Quindi, se appoggiata la ricerca, chi da questo approccio non ne ricaverebbe più beneficio economico?
Il marketing ne mostrerà ogni risposta.
Purtroppo in questo momento questi ultimi trattamenti non sono ufficializzati all’interno del grosso e complesso scenario della SM; inoltre data lìassente autorizzazione codificata, le terapie non rappresentano una alternativa in contrapposizione con le cure ufficiali. Per l’uno di noi, il sogno è possibile solo in USA (Buffalo e Detroit) e Canada ma ad un costo di circa 80.000 dollari, non convenzionati da assicurazioni sanitarie.
Non si assiste più alla sola fuga dei cervelli, ma anche dei malati…
Questi soddisfacenti esiti medico statistici sulla SM possiedono una luce ed una sapienza propria, e ricompensano largamente ogni essere umano intelligente che arriva a cogliere un raggio di ciò che essa è in sé.
L’intima luce di una candela non manca mai di trasformare la fredda e buia notte in una serata.
Quindi Mr.One continua a vegliare che il periodo di maggese porti a buoni frutti…
Una speranza concreta per il 2010!
E se non facesse parte anche della nostra vita?
Facciamogli tanti auguri perché ONE giorno a farne i conti potremmo esserne noi.
La matematica è logica
Per maggiori informazioni: www.fondazionehilarescere.org.

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