Scuola Anna Frank, continua la mobilitazione

Il trasferimento degli alunni delle scuole Anna Frank e Sergio Neri continua a tenere banco in città.

Ad accendere di nuovo l’attenzione sul tema è stato il presidio organizzato da un gruppo di genitori in collaborazione con Federconsumatori Parma.

All’appuntamento ha partecipato un fronte ampio composto da consiglieri comunali, sindacati della scuola, consiglieri dei CCV. L’appuntamento si è tenuto nel pomeriggio del 30 luglio in via Saffi, dove si trova l’edificio che ospiterà per tre anni (con l’auspicio che i tempi siano rispettati) i bambini delle due scuole. L’edificio ha bisogno di lavori importanti di ristrutturazione, che sono iniziati solo da pochi giorni; nasce anche da questi fatti la preoccupazione dei genitori per una vicenda che presenta ancora tante domande senza risposte certe.

Al presidio, a prendere subito la parola sono stati Fabrizio Ghidini, presidente di Federconsumatori Parma e Federica Cella, per conto dei genitori che hanno indetto la manifestazione, sono state riproposte al Comune le principali richieste. A tal proposito è stato diffuso il documento di sostegno che ha già raccolto oltre 560 firme in soli tre giorni e che è stato inviato al Sindaco il 23 luglio scorso. La prima richiesta riguarda il trasferimento ad altre scuole per chi ne facesse richiesta. È stato invece alzato un muro negando alle famiglie di organizzare la propria vita per i prossimi tre anni e non consentendo loro (soprattutto ai frequentanti la materna e il primo anno della primaria) di trovare per i figli il percorso scolastico, mutate radicalmente le condizioni, migliore. Sui costi dei trasporti l’intransigenza del Comune non convince, tanto più se messa sotto forma di “principio”. Quale sarebbe questo principio? Fare pagare i disservizi alle famiglie? Non si capisce la logica di un Comune che rifiuta di venire incontro a certi bisogni. Le questioni di principio pare porle soprattutto quando si parla di spesa sociale e per i cittadini. Sempre sul servizio di trasporto permangono incertezze su organizzazione, orari, sicurezza, personale addetto, considerando che saranno interessati bambini di due anni e mezzo. Anche sull’edificio di Via Saffi (struttura vecchia e dismessa) in materia di sicurezza, si chiedono atti scritti e non rassicurazioni a parole, e rimane una domanda: non era forse meglio rimanere in via Pini fino all’ultimazione dei lavori in via Saffi?

Durante il presidio hanno poi preso la parola Caterina Bonetti, del gruppo consiliare PD (era presente anche il capogruppo Lorenzo Lavagetto) che ha ricordato come anche le ultime richieste del loro gruppo avanzate alla giunta sui costi del trasporto siano state ignorate. Salvatore Barbera della FLC CGIL ha ricordato il ruolo del sindacato confederale non solo rivolto ai lavoratori ma anche agli alunni e alle famiglie, e ha chiesto risposte da parte del Sindaco, che finora non ha dato riscontro alle richieste dei sindacati confederali. Infine è intervenuto Stefano De Matteis, consigliere del CCV di San Pancrazio, sulla vicenda già in dissenso con la giunta, che ha esortato a continuare nella lotta, richiesta approvata con entusiasmo dai presenti. Il 16 settembre riapriranno le scuole, tra le famiglie e gli alunni tanta è la preoccupazione. Fino ad ora l’atteggiamento delle istituzioni e del Comune di Parma in particolare ha fatto ben poco per portare certezze (tranne i costi del trasporto a carico degli interessati) e serenità. Al disagio si aggiunge disagio. Cosi non va.

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