“Se non vuoi la guerra, prepara la pace”: convegno sui conflitti

Si è aperto, questa mattina, al Palazzo del Governatore, il convegno: “Se non vuoi la guerra, prepara la pace”. L’Assessore al welfare, Laura Rossi, ha portato il saluto dell’Amministrazione, in avvio dei lavori. “Le guerre ci riguardano tutte da vicino, anche se geograficamente lontane, – ha sottolineato l’Assessore Laura Rossi – e sono precedute da un clima ideologico e culturale che si fonda sull’odio, le discriminazioni, le differenze. A questo linguaggio di odio è necessario contrapporre un clima di pace, un linguaggio fondato sul dialogo e la comprensione, sul rispetto dei diritti e della dignità”.

Il momento è stato introdotto da Luca De Pietri della Regione Emlia Romagna e dal presidente di Ciac, Emilio Rossi, che ha ricordato al figura di Eugenio Melandri, a cui è stato dedicato il seminario.


“Noi dentro la guerra” è il filo conduttore della mattinata che vede la partecipazione di importanti attori che hanno seguito e conosciuto, a vario titol,o la guerra nei Balcani: Miodrag Lekic, ambasciatore in Italia 1995-1999 (quando la Jugoslavia era già smembrata dalla guerra), Massimo Nava e Giuseppe Zaccaria, entrambi corrispondente dai Balcani negli anni dei conflitti, rispettivamente per il Corriere della Sera e La Stampa, oltre ad Adele Mazzola, già attiva all’Istituto Italiano di Cultura e all’Università di Belgrado. Con loro anche il direttore di Nigrizia e missionario Comboniano Padre Filippo Ivardi Ganapini.

Nel pomeriggio, si parlerà soprattutto di attualità con un confronto dal titolo:“Non muri ma giustizia, diritti e protezione”. A ricordare il nesso tra pacifismo e impegno per l’accoglienza e la tutela dei rifugiati si sarà il presidente di Ciac Emilio Rossi, che lascerà poi la parola a due ricercatori: il collaboratore di Limes Simone Benazzo, che illustrerà il proliferare di nuovi muri proprio quando si celebra il trentennale della caduta di quello di Berlino, e Marco Deriu, sociologo dell’Università di Parma, che approfondirà il nesso tra cambiamento climatico e conflitti per le risorse, con il relativo incremento dei cosiddetti “rifugiati ambientali”.Yilmaz Orkan, dell’Ufficio d’informazione del Kurdistan in Italia, e Mursal Moalin Mohamed, rifugiato e operatore di Ciac, daranno l’opportunità al pubblico di avvicinarsi a due aree di crisi di più lunga durata, quale quella curda e quella somala. A concludere, Danilo Amadei, ex assessore al sociale del Comune di Parma e membro del gruppo diocesano Giustizia, Pace e Ambiente.

L’incontro è stato organizzato da Ciac con il patrocinio del Comune di Parma e il contributo della Regione Emilia-Romagna e della Rete regionale contro le discriminazioni. Ed è promosso in collaborazione con la Fondazione Mario Tommasini, Anpi Parma, Università Popolare di Parma, Cooperativa Sociale Sirio, Comitato Chiamata contro la Guerra, Associazione Ideando, Rete scuole per la pace e l’accoglienza, Rete Kurdistan-Parma e il Gruppo Giustizia, Pace e Ambiente. ​

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