Sede Efsa, cinque le offerte per realizzarla

02/02/2009
h.21.00

Aperte le buste con le offerte per la realizzazione della nuova sede Efsa. Cinque i partecipanti, tutti ammessi alla prossima fase quando si inizierà a valutare pubblicamente l’offerta tecnica.
Oggi nella sede della Stu Authority il presidente Francesco Fochi, a capo della commissione, ha verificato l’idoneità dei cinque partecipanti per la realizzazione della sede operativa di viale Piacenza secondo il progetto dello Studio Valle di Roma. Un edificio di 11 piani, a pianta triangolare, che ospiterà tutti i 400 dipendenti dell’Authority.
Un’opera di 15mila metri quadri fuori terra in un lotto che il Comune cede in proprietà all’Efsa a titolo gratuito, così come deciso nell’accordo sottoscritto con l’Autorità europea per la Sicurezza Alimentare lo scorso 22 agosto 2005. Il costo dell’edificio è di circa 32,186 milioni di euro, anticipati dalla Stu, che Efsa riconoscerà alla Società del Comune incrementato dei costi tecnici, di progettazione e finanziari per ulteriori 6,640 milioni. Totale: 38,6 milioni.
Il pagamento avverrà in 25 anni attraverso un canone, con possibilità di riscatto anticipato da parte di Efsa. Il Comune cede il diritto di superficie alla Stu per tutto il tempo necessario alla costruzione e all’affitto. Al termine Efsa riscatta, con un simbolico euro, anche il diritto di superficie, dopo che quello di proprietà gli è stato già ceduto dal Comune. Il mutuo è stato acceso con il gruppo Cariparma -Credit Agricole.

I cinque partecipanti. “La Stu – come dice Francesco Fochi – manifesta la propria soddisfazione in quanto alla gara hanno partecipato imprese di rilievo nazionale. Questo garantisce tempi e qualità di realizzazione certi”.
La prima offerta è della Giuseppe Maltauro, azienda vicentina che fra l’altro ha contribuito alla realizzazione dell’A14 Bologna-Taranto, della Fiera di Milano e dell’Aeroporto di Cagliari.
Quindi l’Ati, Associazione temporanea d’impresa, costituita dalla capogruppo Unieco di Reggio Emilia, che partecipa alla gara attraverso la CCC, insieme alla Mingori Costruzioni di Parma. La cooperativa reggiana ha fra le sue tante realizzazioni il tratto Milano-Bologna dell’Alta velocità e il Palazzo di Giustizia di Brescia.
Quindi l’Ati con capogruppo la parmigiana Pizzarotti e poi Coopsette e Allodi. Anche l’azienda di via Adorni contribuisce all’Alta velocità nel tratto padano e ha al suo attivo importanti realizzazioni come ad esempio Malpensa.
Quarta offerta quella dell’Arcas di Torino, in associazione con la Sipal. Fra le infrastrutture realizzate dal gruppo piemontese padiglioni al Politecnico di Torino, la ristrutturazione dell’Umberto I e il ponte sul Po a Chivasso.
Infine Italiana Costruzioni di Roma, insieme ad Ambro Elettrica e alla Metal Sigma Tunesi, che nel curriculum ha il raccordo anulare e la Corte d’Appello sempre a Roma.

Biotecnologia e basso impatto ambientale. L’edificio avrà due piani interrati con 330 parcheggi per auto e moto, in modo da rendere autosufficiente e non invasivo per il quartiere Pablo la dotazione parcheggi dell’edificio. Il piano terra è destinato al ricevimento e ai meeting (sale riunioni, sale conferenze), oltre ad un ristorante con caffetteria per 200 posti. Gli altri dieci piani sono destinati ad uffici. La sede è un esempio avanzato di bioedilizia. L’energia necessaria infatti viene alimentata con un campo di sonde geotermiche, pannelli fotovoltaici, solare termico e attraverso il teleriscaldamento. Inoltre l’edificio è realizzato con materiale che garantisce una bassa dispersione energetica e gli impianti di riscaldamento e condizionamento sono dotati di moderne tecnologie a basso impatto ambientale.

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