Sicurezza idraulica di Colorno: paratie mobili, sensori e manutenzione del greto

“Ieri sera si tenuto l’incontro pubblico (molto partecipato) promosso dall’Amministrazione comunale sull’emergenza idraulica di Colorno.
Erano al tavolo tutti gli Enti coinvolti: la Regione, l’Autorità distrettuale del fiume Po, AIPo, il Consorzio di Bonifica, i Vigili del Fuoco.  Erano presenti i consiglieri comunali di minoranza Padovani, Guernelli e Pasini che ringrazio anche qui su Facebook per aver contribuito a promuovere l’evento.” Lo rende noto il sindaco di Colorno Christian Stocchi sulla sua pagina Facebook.

“Avevo già scritto due mesi fa che un nuovo studio prodotto dall’Università di Parma ha abbassato la portata d’acqua critica per Colorno da 450-500 m3 al secondo a 350 m3 al secondo. Pertanto Colorno si è scoperta essere esposta a un rischio ancora superiore di quello stimato in precedenza.
E’ difficile sintetizzare in un post quanto detto in un incontro durato due ore. Ci provo, partendo dalle questioni essenziali e da alcuni RISULTATI RAGGIUNTI:
1) abbiamo ottenuto che la prossima settimana la Giunta della Regione Emilia Romagna deliberi lo stanziamento di 90.000 euro per Colorno finalizzato all’acquisto di paratie mobili per innalzare il muro di piazza Garibaldi e alcuni altri tratti critici;
2) in queste settimane AIPO sta già eseguendo lavori di manutenzione della vegetazione all’interno dell’alveo della Parma nel tratto compreso tra il ponte della tangenziale di Colorno al ponte Albertelli;
3) saranno posizionati ulteriori sensori lungo l’asta della Parma per conoscere in tempo reale portate e altezze dell’acqua per una gestione il più efficiente possibile della cassa d’espansione sul torrente Parma (e in futuro anche quella sul Baganza) e favorire le più corrette decisioni in materia di protezione civile.
4) Entro il 2020 la Regione elaborerà un piano di laminazione per una gestione ottimale delle piene che garantisca la medesima sicurezza su tutto il tratto del torrente.

Altri interventi nel tratto compreso fra la città e Colorno sono al momento solo IPOTESI da approfondire, in attesa di eventuali finanziamenti e, in alcuni casi, di accordi con i privati proprietari, al fine di laminare ulteriormente le onde di piena che riescono a transitare all’interno della città ma non a Colorno:
a) abbassamento del piano golenale (in certi punti più alto del piano campagna fuori dagli argini);
b) individuazione di aree non abitate da allagare imediante esondazioni controllate, previo arretramento delle arginature nei tratti ritenuti più critici.

Qualche passo in avanti è stato compiuto, tanti ne rimangono ancora da fare.”

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