Terme, il Pdl suona la carica

SMA MODENA
lodi1

29/01/2010
h.11.40

Il PDL suona la carica sulle Terme di Salsomaggiore e Tabiano anche in provincia. I sette Consiglieri provinciali del partito di centrodestra (Simone Orlandini, il capogruppo Gian Luca Armellini, Manfredo Pedroni, Daniele Reverberi, Massimo Nonnis Marzano, Giampaolo Lavagetto, Giuseppe Conti), hanno presentato un elaborato ordine del giorno con il quale chiedono alla Provincia di Parma alcuni ben definiti impegni per il rilancio della società termale e del comprensorio: attivarsi urgentemente, insieme al Comune di Salsomaggiore Terme ed alla Regione Emilia Romagna per stanziare le somme necessarie a ripianare il debito accumulato dalla Società Termale in questi ultimi anni; azzerare immediatamente l’attuale Consiglio di Amministrazione ed il Management direttivo di Terme di Salsomaggiore e Tabiano s.p.a. attualmente in carica, responsabili diretti della grave situazione economica della società stessa; riaprire immediatamente le Terme di Tabiano al fine di ripristinare la normale attività delle cure termali e conseguentemente l’operatività dei propri dipendenti, degli albergatori e dei commercianti evitando di aggravare ulteriormente il pesante danno economico già arrecato loro, con la chiusura invernale; intervenire in modo autorevole presso la Regione Emilia Romagna affinché la stessa, in applicazione della Legge 323/2000 (art. 6 comma 2) sul riordino del settore termale, dia corso all’iter attuativo per la certificazione dell’acqua termale di Tabiano e Salsomaggiore riconoscendone la validità terapeutica sotto il profilo scientifico. Nel documento, infatti, i Consiglieri PDL denunciano: la grave situazione economica e finanziaria della società termale, i fallimenti della fusione tra Terme di Tabiano e di Salsomaggiore e del Piano industriale 2008 cui il PDL in Provincia aveva votato contro, l’incapacità della società termale di rimborsare i finanziamenti concessi dalle banche con l’inevitabile conseguenza della perdita dell’intero patrimonio immobiliare già ipotecato dagli Istituti di Credito che pertanto sono i veri soci di maggioranza, le ingenti spese per un management che si è rivelato inadeguato a formulare strategie concrete di sviluppo producendo solamente gravi disagi interni all’azienda nella ridefinizione del personale penalizzando le professionalità locali a favore di esterni, l’allarme sia di tipo occupazionale per i dipendenti della società sia per gli imprenditori locali fornitori di servizi all’azienda, la mancata classificazione scientifica delle acque termali basata su programmi di ricerca che farebbe emergere la superiorità della valenza terapeutica delle nostre acque, rispetto a quelle della Romagna, l’inerzia del presidente della Provincia Bernazzoli e del Presidente della Regione Errani in qualità di rappresentanti di Enti Soci Proprietari dell’azienda termale sempre stati sordi agli appelli di intervento finanziario finalizzato a riprogrammare e riqualificarne l’attività e l’elusione sistematica del comparto termale nei finanziamenti per il turismo da parte della Regione Emilia-Romagna.
Pieno appoggio all’iniziativa degli esponenti PDL in provincia da parte del Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna nonché coordinatore provinciale del PDL, Luigi Giuseppe Villani: “Un’iniziativa importante che denuncia ancora la gestione da basso impero che sta portando al dissesto la società termale creando un danno economico di proporzioni enormi a tutto il comparto termale. Terme di Salsomaggiore e Tabiano sono in una situazione catastrofica e i primi responsabili sono i tre enti pubblici tutti a guida centrosinistra che ne sono proprietari: Comune, Provincia e Regione”.