Terme, Villani e Barral contro la fideiussione del Comune

28/11/2009
16.30

“Di fronte allo sventramento di Terme di Salsomaggiore e Tabiano s.p.a occorre mettere in atto tutte le strategie possibili per fermare il disastro portato avanti dall’attuale dirigenza di terme con la colpevole connivenza del Comune di Salsomaggiore, la Provincia di Parma e la Regione Emilia Romagna.
In particolare, verrà sottoposta all’attenzione degli organi di giurisdizione amministrativi ed eventualmente contabili la delibera votata un mese fa dal Consiglio comunale di Salsomaggiore per dare garanzia fideiussoria rispetto ad un anticipo del prestito di 3 milioni di euro a favore della società termale”.
Queste le parole con le quali il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e Coordinatore provinciale PDL, Luigi Giuseppe Villani, ha annunciato l’intenzione del PDL di presentare ricorsi al TAR ed eventualmente anche alla Corte dei Conti contro il Comune di Salsomaggiore. “L’auspicio – ha quindi proseguito il
Consigliere regionale PDL – è che questa azione possa fermare la svendita del Valentini, operazione finanziaria che sta appunto dietro all’anticipo bancario per terme garantito dal Comune, ponendo in tal modo le prime basi per salvare l’azienda dalla distruzione che l’attuale dirigenza sta mettendo in opera.
Privata del polo alberghiero, infatti, la società termale è destinata a fallire miseramente. E se per chiudere i buchi debitori, di oggi, dobbiamo mettere in pericolo il lavoro di 350 dipendenti domani, questo perverso disegno deve essere fermato adesso.
Occorre inoltre evidenziare che non può passare come un atto meritorio, come invece hanno tentato di far passare i recenti proclami di certi amministratori, l’aver evitato il fallimento con la svendita del patrimonio polverizzato per pagare debiti che evidentemente la gestione incapace non ha saputo fin’ora onorare.
A spiegare quelli che saranno gli estremi ed i contenuti dell’esposto è il consigliere comunale sempre PDL, Lupo Barral: “Ufficialmente la garanzia del comune per il prestito bancario a favore di Terme di Salsomaggiore e Tabiano s.p.a. è giustificata da un incredibile esigenza di un finanziamento “immediato per gli investimenti futuri del piano industriale” che sarebbero, secondo le parole del sindaco Tedeschi, lavori urgenti per la piscina termale coperta.
Lavori tanto urgenti che, oltre ad essere stati solo dichiarati verbalmente dal sindaco e non previsti in un piano finanziario da allegare all’atto consiliare, come si sarebbe dovuto, a più di un mese e mezzo non sono ancora lontanamente alla vista.
In realtà, nella prima delibera depositata in consiglio, la ragione della garanzia, dichiarata da Terme medesima, risiedeva in un finanziamento immediato che le consentisse di far fronte agli impegni più immediati; tradotto: pagare debiti. Se, come sembra, dunque, la ragione della richiesta di garanzia è quella di pagare debiti, la legittimità dele deliberazione consiliare sarebbe più che in dubbio.
Infatti, è la stessa Costituzione a prevedere all’art. 119 comma 6 che le pubbliche amministrazioni possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. Da qui discende che esse non possono garantire prestiti alle società da loro controllate finalizzati a pagare debiti”.

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