Terremoto: “Bisogna far presto”

05/01/2009

Circa 55 milioni di euro: questa la primissima stima dei danni, del tutto provvisoria, del terremoto che il 23 dicembre scorso ha colpito il Parmense.
Una cifra ancora largamente incompleta, poiché da quei 55 milioni mancano i numeri relativi al Comune di Langhirano e quelli dei privati. Oggi in Provincia si è fatto il punto della situazione in una riunione cui hanno partecipato il presidente Vincenzo Bernazzoli, il prefetto Paolo Scarpis, l’assessore provinciale alla Protezione civile Gabriele Ferrari, il presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati Angelo Alessandri, il comandante dei Vigili del fuoco Francesco Martino e rappresentanti di Comuni e Protezione civile. All’incontro hanno preso parte quattro parlamentari del Parmense: Albertina Soliani, Carmen Motta, Fabio Rainieri, Mauro Libè, che hanno tutti garantito impegno per una gestione condivisa della questione anche a Roma.
Già l’8 gennaio è previsto un appuntamento importante: alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera è in programma l’intervento del sottosegretario Guido Bertolaso, responsabile della Protezione civile, che traccerà il quadro della situazione; la speranza è che già l’8 possa arrivare qualche certezza in più circa lo stato di emergenza chiesto al Governo.
“Io sono estremamente compiaciuto per la reazione che ha avuto tutto il territorio: abbiamo lavorato insieme fin da subito, con grande compattezza ed efficacia nella gestione dell’emergenza. Ora passiamo a una fase successiva: quella di rimettere a posto ciò che si è rotto, e per questo abbiamo bisogno di aiuto. Abbiamo avuto l’appoggio del sottosegretario Bertolaso, ora vediamo quello che si potrà fare a livello centrale”, ha esordito il prefetto Paolo Scarpis.
“Oggi abbiamo la certezza che ci sono danni molto consistenti sul nostro territorio, senz’altro il più danneggiato da sisma, e che c’è la necessità di intervenire. La priorità riguarda naturalmente gli sfollati, poi dobbiamo fare in modo di avere una quantificazione precisa dei danni per mettere in condizione i parlamentari di darci un aiuto significativo, affinché lo stato di emergenza sia proclamato quanto prima. Non sarà però sufficiente per affrontare la situazione: sarà fondamentale l’impegno per avere poi uno o più provvedimenti di legge”, ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, che ha delineato un primo quadro dei danni: “Ad oggi ammontano a circa 55 milioni di euro: un dato assolutamente non completo ma che dà già il senso dell’imponenza del fenomeno sul territorio”.
Quasi 150 gli sfollati: “146 le persone fuori casa, 53 i nuclei famigliari colpiti da questa emergenza. Trenta persone sono in albergo, le altre presso amici o congiunti. Abbiamo anche dovuto intervenire con moduli abitativi in alcuni casi particolari: ne abbiamo attivati 5, nel complesso non dovrebbero arrivare a più di 9 o 10. Noi – ha spiegato l’assessore provinciale Gabriele Ferrari – vogliamo procedere con molto rigore per l’accertamento dei danni, ma già da oggi lo stato di emergenza è una necessità assoluta: una necessità che va riempita di contenuti, di risorse economiche”.
Dal presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati, Angelo Alessandri, la conferma di un impegno: “Bisogna agire il prima possibile. Credo che la cosa migliore sarebbe quella di dividere i danni in due fasce, in modo che per le situazioni più urgenti si possa puntare a finanziamenti anche in tempi molto brevi. E sollecitiamo la Regione perché le stime arrivino al più presto”.
Garanzie d’impegno anche dagli altri parlamentari. Per Albertina Soliani “bisogna far presto: il governo deve decretare a brevissimo lo stato di emergenza, da cui discendono procedure più veloci. E bisogna che noi parlamentari presidiamo la situazione a Roma”. “La risposta sul territorio è stata ottima, ora dobbiamo fare in modo che anche dal governo ci arrivi la stessa attenzione – ha osservato Carmen Motta – perché la gente deve avere risposte certe. E dobbiamo essere uniti per dimostrare che c’è un territorio che vuole chiudere in fretta questa partita”.
“Credo che il clima per portare a casa un risultato ci sia – ha affermato Mauro Libè -. Ora noi dobbiamo convincere i parlamentari a sostenere convintamente le nostre necessità, perché più sostegno sapremo attrarre più efficace sarà la nostra azione”. Per Fabio Rainieri “sarebbe importante agire non solo a livello del governo nel suo complesso ma anche in chiave di singoli ministeri. La stima dei danni potrebbe essere fatta rispetto ai vari ministeri di competenza, per agire in modo ancora più efficace”.
Dai sindaci presenti è arrivato un ulteriore aggiornamento della situazione. Particolarmente significativi gli interventi dei primi cittadini dei tre Comuni più colpiti: Langhirano, Sala Baganza e Felino. “Noi stiamo procedendo a trasferire gli arredi per le classi che dovranno essere spostate, per le quali si è ottenuto che le lezioni riprendano il 12 gennaio”, ha detto il sindaco di Langhirano Stefano Bovis, che ha avanzato la proposta di “chiedere per i comuni terremotati la sospensione del patto di stabilità. Questo ci renderebbe le cose molto più facili”. Ad oggi 210, a Langhirano, le segnalazioni di privati, “ma stanno continuando ad arrivare”. Il sindaco di Sala Baganza Cristina Merusi ha sottolineato che “in alcuni casi le cose stanno peggiorando rispetto a quanto si era visto subito. Abbiamo 12 inagibilità totali, ma ci sono situazioni di parziale agibilità che stanno aggravandosi. Inoltre la chiesa di San Vitale potrebbe vedere compromessa ulteriormente la sua situazione, già grave”. A Sala dai privati sono arrivate una novantina di richieste. “Trovo assolutamente necessario il superamento del patto di stabilità, e chiedo ai nostri parlamentari – ha aggiunto la Merusi – risposte davvero certe sui tempi”.
Anche a Felino “siamo ancora in una situazione di emergenza. Sono più di 300 le unità abitative oggetto di segnalazione. Ad oggi abbiamo circa 60 inagibilità private, e ci sono stati danni anche su alcune attività produttive. Il tema delle risposte certe e celeri – ha detto il sindaco Barbara Lori – diventa proprio una necessità”.

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