Terremoto, la Provincia fa il punto

10/11/2009
h.15.30

34 ml di euro di cui circa i due terzi alla provincia di Parma. E’ questa cifra che riassume il lavoro svolto sin qui nella gestione del dopo terremoto che il 23 dicembre squassò la fascia pedecollinare del Parmense, quella di Reggio Emilia e in parte minore quella modenese.
Con una magnitudo di 5.1 e una profondità di circa 27 km, quella scossa e le repliche che si sono susseguite nelle ore successive, hanno provocato in tanti comuni danni ingenti e diffusi a strutture pubbliche e private. A Felino, dove ad essere più colpiti sono stati i privati. A Langhirano dove Municipio, scuola, chiese e Castello di Torrechiara hanno avuto pesantissime ripercussioni. A Sala Baganza, nella Rocca e in sedi pubbliche. Ma anche a Neviano degli Arduini, Calestano, Lesignano, Terenzo, Traversetolo, Medesano, Montechiarugolo, Valmozzola, Borgo Val di Taro, Palanzano, Parma.
A quasi un anno di distanza oggi il presidente della Provincia di Parma Vincenzo Bernazzoli e l’assessore alla Protezione Civile Gabriele Ferrari, hanno fatto il punto della situazione, cominciando proprio dalla destinazione delle risorse, quei 34 ml di euro arrivati alla Regione Emilia Romagna da Governo e Senato. Una cifra che ha permesso, come ricorda il presidente, di sistemare strutture pubbliche e di culto per un ammontare che supera i 12 ml e mezzo di euro, e di destinare ai privati altri 12 ml di euro, di cui circa 10 andranno alla provincia più colpita, quella di Parma.
Alcune risposte sono giunte a partire dai 34 ml di euro destinati alle tre provincie. Di questi 15 sono però ancora congelati dal Ministero delle Finanze e ci auguriamo vengano sbloccati al più presto perché, con la fase istruttoria, sono già stati destinati. Ora il problema più importante è che, nonostante il grave cataclisma dell’Abruzzo, abbiamo la necessità che non si dimentichi che a Parma sono stati censiti danni per circa 100ml di euro. Così come abbiamo fatto nelle immediate ore successive all’evento, la nostra azione costante continuerà per cercare altre risorse e far fronte a tutte le esigenze”.
Non siamo arrivati prima del terremoto ma ci siamo andati vicini”. Parte da questa frase del sottosegretario Bertolaso la ricostruzione dell’azione della Provincia e dei soggetti coinvolti che racconta l’assessore alla protezione civile Gabriele Ferrari.
Per la prima volta c’è stato in Italia un approccio al sisma altamente professionale. Ci siamo mossi su basi scientifiche e non sull’onda delle pressioni e l’area che abbiamo indicato come coinvolta è rimasta la stessa fino alla fine. Oggi abbiamo ancora un centinaio di persone che abitano fuori dalla loro casa e restano altri danni da rimborsare”.
Oltre a proseguire quella che Ferrari chiama azione di “lobby positiva” l’assessore provinciale spiega anche di una alleanza con i parlamentari abruzzesi. “Come sapete siamo impegnati in quella regione e stiamo lavorando molto sia come enti che con aziende private alla ricostruzione. Contiamo in questa rete con l’Abruzzo e con i parlamentari di quel territorio di riuscire ad inserire nei provvedimenti che devono essere fatti per i risarcimenti, una ulteriore quota destinata a Parma”.
Ferrari ricorda anche del lavoro importante svolto dalla struttura operativa della Protezione Civile grazie alla quale è stato aperto il Com, centro ancora attivo e che “nei primi tre mesi ha lavorato in modo ineccepibile insieme a chi ha condiviso in questi giorni le difficoltà”.
I fondi vengono liquidati dalla Regione previa rendicontazione. Il 13 novembre scade il termine entro il quale i Comuni devono inviare alla Regione l’elenco riepilogativo delle domande ammesse a finanziamento per i privati e per le attività produttive. Per queste ultime, ha detto Ferrari, si pensa di alzare il tetto stabilito fin qui dei 45mila euro di rimborso.

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