Terza giornata di serie A, il commento di Gianni Bandiera

L’Italia del pallone – dirigenti, tifosi e perfino chi il calcio lo odia- ha sentito la necessità di dire la propria sul caso Juve-Napoli. Questo Paese che ama dividersi tra Guelfi e Ghibellini, ha iniziato sin da sabato il solito ritornello: si doveva giocare, non si doveva giocare, il calcio non è una priorità. In questo baillamme fanno rumore non solo le due società coinvolte quanto gli organi altri e alti ovvero i ministri coinvolti: Sport e Salute.

Che il calcio, la quarta industria italiana per fatturato che dà da mangiare a milioni di persone oltre gli arcinoti e strapagati calciatori, dia fastidio a molti è cosa nota. Ma certo non è twittando frasi populiste che si risolverà il problema.

… E pensare che da quando si è riaperto il campionato tutto sembrava filare liscio. Le società, quindi la Lega Calcio, avevano firmato un accordo. Se poi qualche società inizia a fare di testa propria magari non facendo osservare l’isolamento fiduciario ai propri calciatori positivi al virus creando i presupposti per un cluster di infezione, è ben altro rispetto agli slogan stile ‘prima la salute’.

Il gioco del calcio è fatto di contatti e ammucchiate, altro che assembramenti: alla battuta di un calcio d’angolo o di una punizone in un’area di rigore si possono trovare fino a 18- 20 calciatori. Piaccia o meno va trattato in modo differente rispetto ad altri luoghi di lavoro.

Se il calcio vuol sopravvivere a se stesso e portare fino in fondo il campionato nonostante il peggio si profili nell’ormai prossimo inverno deve dare un segnale di unità di intenti. Che poi… che vantaggio ha una società a non giocare? Deve comunque adempiere agli obblighi di pagare stipendi ai giocatori e far fronte al minor gettito economico dovuto agli stadi vuoti e agli sponsor che stanno tagliando i viveri.

La questione Juve-Napoli passa agli uffici competenti tenendo presente che il risultato peggiore per il calcio stesso è sia la vittoria a tavolino che di contro il caos delle carte bollate e dei giudizi degli organi competenti.

Oggi ci sarà un incontro tra minstero e Lega calcio sperando che si trovi una quadra definitiva e condivisa.

In attesa di sapere gli sviluppi passiamo al campo. L’Atalanta rulla il Cagliari con il solito gioco e la solita prova di forza. Lazio e Inter invece impattano in un match nervoso, la Lazio è sembrata più a suo agio in dieci mentre l’Inter sembra avere sprecato un’occasione. Il Sassuolo stravince contro il Crotone che ha avuto il demerito di non capitalizzare le numerose occasioni e un gioco corale che fa ben sperare ai calabresi. Il Parma, infine, ha battuto il Verona con il goal del solito Kucka avvenuto all’alba della partita.

Questa sera termina il calcio mercato. Chiesa dovrebbe sbarcare alla Juve che ha messo sul piatto un budget in linea con i tempi del Covid. Entro stasera si chiuderanno le ultime trattative tenendo presente che la prossima tornata, gennaio, sarà molto vicina nel tempo sempre che il virus non faccia ulteriori danni stravolgendo ancora il calendario.

Il prossimo turno si giocherà il weekend del 17 ottobre e vedrà il big match Napoli Atalanta e il derby di Milano. Il Parma andrà a Udine e la Juve a Crotone. Ma per quanto si possano fare programmi la domanda sarà sempre la solita: cosa succederà alle squadre coinvolte da Covid positivi? si attendono risposte certe.

Alla prossima,

Gianni Bandiera

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