The Homo Sapiens: a Montechiarugolo dal 23 novembre la mostra fotografica con gli scatti di Arturo delle Donne

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Dal 23 novembre al 22 dicembre 2024 il Palazzo Civico di Montechiarugolo (via Liberazione 2) ospita “The Homo Sapiens”, ultimo appuntamento della rassegna espositiva Un Borgo d’Arte.

L’inaugurazione della mostra è in programma per sabato 23 novembre alle 16; sabato 21 dicembre alle 17 è previsto un finissage in cui la curatrice Chiara Allegri e l’artista Arturo delle Donne dialogheranno con il pubblico e racconteranno dettagli e particolari dell’interessante progetto.

Il grande progetto fotografico e antropologico “The Homo Sapiens” di Arturo Delle Donne curato da Chiara Allegri, direttrice del Museo di Arte Cinese ed Entografico di Parma porta negli spazi espositivi del Palazzo Civico di Montechiarugolo la mostra composta da una ventina di fotografie di grandi dimensioni che ritraggono cittadini delle più diverse provenienze geografiche, con i propri abiti tradizionali.

Il progetto “The Homo sapiens” è stato ideato come un viaggio: un viaggio di scoperta, di esplorazione. Nasce da un’idea di conoscenza di una diversità culturale che spesso viene dimenticata in nome dell’omologazione. Valorizzando il patrimonio culturale, la nostra civiltà, storica e monumentale, spesso dimentica il grande patrimonio intangibile dato dalla diversità culturale.

Con il flusso migratorio in entrata, che dagli anni Settanta del secolo scorso ha superato quello in uscita, hanno iniziato a far parte del nostro sistema culturale nuove tradizioni, religioni, usi e costumi, lingue. Ma non solo: sono entrati nuovi beni etnici come l’abbigliamento, che è universalmente considerato come la prima forma di comunicazione di un popolo.

Il primo linguaggio messo in moto quando due persone si incontrano sono la fisiognomica e l’abbigliamento, inteso in senso visivamente ampio, quale vestiario, accessori, acconciatura, segni permanenti.

“The Homo sapiens” esplora e documenta le diversità culturali attraverso gli abiti tradizionali che sono sia simbolo di appartenenza e cultura, sia simbolo di legame con la terra natia.

Un punto fermo, insomma, in un tourbillon di contrasti materiali e immateriali evidentemente riscontrabili in ogni perimetro urbano.

È pertanto una ricerca intorno a una “moda” che racconta storie, leggende, riti e culture tramandate. Il racconto è un’esplorazione di ricordi e legami che ognuno dei soggetti raccontati ha con sé nel proprio viaggio alla ricerca di un mondo nuovo.

In questo nuovo progetto l’identità culturale ed etnica si sposta sull’individuo che indossa l’abito della propria origine: il vestito viene indossato come ricordo, come legame alla propria terra di origine, diventa appartenenza, consapevolezza e orgoglio. Indossarlo rappresenta un atto evocativo dei legami e delle proprie radici.

È un lungo racconto di persone, usi e costumi che si trovano in nuove terre. Costumi che si mescolano o si nascondono, ma che rimangono cari e preziosi per i propri possessori, nei ricordi o nei momenti intimi.

Orario di apertura dell’esposizione: sabato, domenica e festivi, 10-13 e 16-19 l’ingresso è libero e gratuito.