
26/02/2012
h.12.00
Ubaldi è un politico che divide: per taluni è stato il migliore sindaco del dopoguerra, per altri il responsabile del collasso dei conti del Comune di Parma.
Di sicuro è stato un grandissimo comunicatore. Penso sia questo il segreto di Ubaldi: una capacità di persuasione e di affabulazione a tal punto spiccata da riuscire a far credere ai parmigiani, ad esempio, che costruire una metropolitana fosse una priorità per la città. Non sazio, li ha pure persuasi che essa avrebbe trasportato 96.700 persone al giorno. Di converso, da quando non c’è stato più lui a difendere la metro in TV e sui giornali, essa è diventata un simbolo nazionale dello spreco di denaro pubblico e oggi è additata al pubblico ludibrio come case study delle assurdità della politica.
Sarà davvero un’impresa improba per gli avversari affrontare Ubaldi in campagna elettorale perché lui riuscirà sempre a trovare un articolo di legge, una delibera, una nota, un contratto che dimostrerà che le colpe del fermo del cantiere delle Stazione, della condizione fallimentare di SPIP e delle STU sono di Vignali o di Buzzi, o un atto della Provincia o Regione che esprimeva un parere favorevole su quel progetto, piuttosto che sull’altro.
Penso che soprattutto nei dibattiti TV Ubaldi sappia dare il meglio di sé e diventi uno schiacciasassi. Se i suoi avversari lo affronteranno in modo prudente lui avvertirà subito la loro paura e l’ebbrezza della sua superiorità e li massacrerà senza pietà. Se, al contrario, sceglieranno una strategia aggressiva di attacco, come lo squalo che si esalta quando fiuta il sangue, lui li farà a pezzi. Gli antagonisti rischiano, pertanto, di fare la stessa fine dei membri del Politburo e del Comitato Centrale del Partito Comunista sovietico ai tempi di Stalin: se non lo guardavano mentre parlava, Stalin pensava gli nascondessero qualcosa o stessero tramando alle sue spalle e pertanto li ammazzava; se lo guardavano negli occhi, Stalin riteneva che lo stessero sfidando e anche in questo caso li ammazzava.
Sarà interessante vedere se durante la campagna elettorale qualche big avrà l’ardire di attaccare frontalmente Ubaldi negli incontri faccia a faccia nel merito delle questioni amministrative, a maggior ragione davanti ad una telecamera. Al più, prevedo, gli scaglieranno contro qualche pezzo piccolo a mò di kamikaze da mandare alla morte nella speranza riesca a causare il maggior danno possibile. L’unica critica che gli rivolgeranno sarà quella di aver scelto Vignali e di aver sollevato il suo braccio il giorno della vittoria elettorale del 2007. E’ la critica più facile, inconfutabile, quella che richiede la minore competenza amministrativa. Ma basterà? Oppure Ubaldi riuscirà a far passare l’idea che alla fine l’opposizione più dura a Vignali in Consiglio comunale e fuori l’ha fatta lui mentre altri appartenevano al cerchio magico del Sistema di potere cittadino e avallavano o determinavo le sue scelte? Oppure che tutto ciò che è avvenuto in questi 15 anni è colpa di Ghiretti che è stato 15 mesi assessore allo sport…
Un dubbio però rimane: Ubaldi ha ancora la tempra degli anni ruggenti delle purghe e dispone ancora di un apparato repressivo totalitario degno di questo nome?
Alla risposta a questa domanda è appeso il destino di Bernazzoli e Ghiretti. Nei prossimi mesi vedremo se essi faranno la fine macabra dei Commissari del Popolo Genrich Jagoda, Nikolaj Ezov, Lev Trotsky… o se, come Nikita Chruscev, lo condanneranno ad uscire dalla politica di Parma bollato con l’infamia della sconfitta.
Andrea Marsiletti
MA Space: la rubrica del Direttore Marsiletti Andrea
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