I nuovi cittadini italiani dicono sì al referendum

“Un SI di tutti i colori alla riforma costituzionale con il referendum del 4 dicembre”. E stato questo l’appello uscito dalla affollata iniziativa promossa dalla associazione di cultura politica “Libertà eguale Parma” alla presenza del Viceministro agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale Mario Giro e di Giovanni Lattanzi della Presidenza del Consiglio.

Ad introdurre il tema è stato l’Avvocato Gentian Alimadhi figura molto conosciuta a Parma per il suo impegno nella comunità albanese, una delle più numerose presenti nel parmense. La riforma costituzionale, ha dichiarato Alimadhi, riguarda anche i nuovi italiani, quei cittadini nati in altri paesi del mondo che hanno ottenuto la cittadinanza italiana e che sono pienamente inseriti nella società del paese in cui hanno scelto di vivere.

A portare i saluti di Libertà eguale è stato il Presidente Massimo Pinardi che ha sottolineato come la riforma della Costituzione rafforzi il ruolo del Parlamento rendendo più stabile il paese e di pesare molto di più in Europa. Il ruolo dei nuovi italiani per il successo del SI è determinante. L’Europa in questo momento è in grande difficoltà I nuovi italiani e gli stranieri in genere che hanno scelto di vivere in Italia e in Europa, il continente dove si sono raggiunti i più alti livelli di benessere materiale, sociale e civile, nel mondo devono dare una mano a difendere il modello di welfare state che abbiamo raggiunto.

Il consigliere comunale aggiunto Marion Gajda ha portato dati demografici interessanti sulla presenza di cittadini stranieri in Italia e a Parma. Numeri che disegnano uno scenario dei mutamenti in atto che incidono nella quotidianità della vita di ciascuno di noi. Misurarsi con i cambiamenti, che sono inevitabili, è la sfida che riguarda tutti, italiani, nuovi italiani e stranieri residenti.

La riforma della Carta è attesa da trent’anni ed oggi siamo molto vicini al risultato ha esordito Giovanni Lattanzi, presidente COCIS e dirigente GUS. Rendere più semplice il paese con una Camera dei Deputati che fa le leggi e da la fiducia al governo e un Senato che rafforza il ruolo delle Regioni e dei Comuni è l’obiettivo di questa riforma. L’importanza di una legiferazione più semplice e veloce è naturalmente utile anche agli immigrati nella stessa misura degli italiani. Si è parlato della legge sulla cittadinanza che tuttora rimane ferma in Senato, benché approvata in Parlamento un anno fa, un problema che non esisterebbe se fosse già stato soppresso  il cosiddetto bicameralismo perfetto.

Mario Giro, Viceministro agli Affari Esteri ha salutato positivamente l’iniziativa perché è unica nel suo genere organizzata in tutta Italia. Il ruolo dei cittadini stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, attraverso un percorso normativo, complesso e contraddittorio è importante nel favorire i processi di integrazione. Ci sono cinque milioni di connazionali che vivono all’estero in possesso di passaporto italiano, persone che conoscono la fatica di cosa significa integrarsi nel paese in cui si è scelto di vivere. Un processo a volte duro ma che non ha impedito agli italiani di affermarsi all’estero. E’ la stessa opportunità che oggi ci chiedono gli stranieri che vengono in Italia e in Europa. Un’ Italia che rafforza il suo prestigio internazionale passa attraverso la capacità di proseguire sulla strada delle riforme avviate e anche la Costituzione che uscirà dal referendum con il SI è parte del processo di quel percorso riformatore in atto.

Si sono toccati temi cari ai tanti ‘nuovi italiani’ originari di tutte le aeree del pianeta presenti in sala come bonus cultura, la cooperazione per lo sviluppo, l’esigenza di istituire un’agenzia per l’integrazione ecc. Le domande del pubblico numeroso ha reso più interessante e istruttivo l’incontro.

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