Un ventilatore polmonare donato alla Pediatria d’urgenza dell’Ospedale dei bambini

Un’apparecchiatura di cui si è conosciuta l’importanza anche fuori dalle mura ospedaliere quella consegnata questa mattina alla Pediatria generale e d’urgenza dell’Ospedale dei bambini. Si tratta infatti di un ventilatore polmonare, donato tramite l’associazione Giocamico, all’Azienda Ospedaliero-Universitaria dalla famiglia Fiume Boselli. Un’amicizia nata sul campo quella tra la famiglia Fiume e Giocamico in quanto Eleonora e la madre Lucia da tempo mettono a disposizione dell’associazione il loro impegno a favore dei bambini, con attività di volontariato in corsia, dalla lettura delle favole della buonanotte all’intrattenimento dei bambini ricoverati.

“Quando ci è stata espressa questa necessità non ci abbiamo pensato un attimo e abbiamo coinvolto Giocamico di cui conosciamo e apprezziamo l’impegno per i pazienti della struttura pediatrica”, ha dichiarato Eleonora insieme al fratello Pier Francesco. “Sono stati loro i promotori della donazione – ha aggiunto il padre Giacomo Fiume guardando i figli – che risponde alla nostra intenzione di aiutare chi fa tanti sacrifici per prendersi cura dei pazienti e per ricordare un amico scomparso”.

L’apparecchiatura è stata quindi consegnata al direttore della Pediatria generale e d’urgenza Icilio Dodi che, affiancato da medici Monica Rubini e Claudio Ruberto e dalla coordinatrice infermieristica Giuseppina Nicosia, ha ringraziato i donatori per le attenzioni dedicate ai “loro” pazienti mentre il dottore Luciano Bortone della 1° Anestesia e rianimazione ha illustrato le potenzialità di uno strumento di ultima generazione che consente di affrontare le crisi respiratorie dei pazienti pediatrici.

Ai loro ringraziamenti si è unito Emilio Casolari direttore della Chirurgia pediatrica; Corrado Vecchi, presidente di Giocamico, che ha fatto da tramite tra donatori e struttura ospedaliera, e il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma Massimo Fabi, grato per la vicinanza dimostrata dalla famiglia Fiume Boselli all’Ospedale di Parma.

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