Un accordo per garantire il rispetto degli animali

28/04/2009
h.10.50

Le “vacche in terra” sono quei bovini malati o feriti che non possono essere trasportati al macello se non causando loro ulteriori sofferenze: capi che rappresentano un costo aziendale, un problema sanitario e un impegno organizzativo, ma che devono essere macellati d’urgenza.
Per venire incontro agli allevatori che devono affrontare i disagi e i costi di una procedura complessa, ma anche per evitare che vengano utilizzati metodi che possono provocare sofferenze inutili agli animali o generare problemi di tipo sanitario, in Provincia è stata firmata una convenzione che, con l’istituzione di un nuovo servizio, consentirà di governare in modo organizzato e corretto un fenomeno che ogni anno interessa circa 4000 capi.
L’accordo, condiviso dalla Provincia e dell’Ausl, è stato stipulato dai rappresentanti delle associazioni degli allevatori e del mondo agricolo, il Macello di Parma e l’Ordine dei veterinari, nel corso di un incontro coordinato dal dirigente del servizio Agricoltura della Provincia Carlo Basilio Bonizzi.
Attraverso la sottoscrizione della convenzione si vuole offrire un sollievo economico agli allevatori e definire un percorso commerciale alla carne derivata dalle macellazioni d’urgenza, nel rispetto delle regole stabilite dalla normativa sanitaria.
Il documento istituisce dunque una procedura operativa per l’abbattimento direttamente nella stalla, il trasporto, la macellazione, la commercializzazione della carne a un prezzo minimo garantito e, per i capi non ritenuti idonei, lo smaltimento a basso costo. In questo caso infatti gli animali rappresentano per l’allevatore un costo elevato non solo per il capo perso ma anche per il necessario smaltimento.
Com’è stato osservato dai firmatari, l’accordo, che diventerà operativo già a partire da giugno, è una novità rilevante all’interno del sistema zootecnico poiché, “ha il merito di unire in un comune intento diverse sigle, chi possiede i capi e chi li acquista, ma anche di mettere ordine in un sistema destrutturato, attraverso un coordinamento reciproco tra i diversi soggetti”.
Un passo importante dunque per un settore strategico del territorio: “Sono 230.000 le vacche all’interno del distretto del Parmigiano- hanno osservato i partecipanti – Se si considera che di queste circa 70.000 capi verranno inviati al macello, si comprende l’importanza della convenzione”.
Con l’istituzione di questo servizio l’allevatore potrà contattare il veterinario (un libero professionista retribuito dal Macello di Parma) che visiterà il capo da macellare. La possibilità di eseguire la cosiddetta visita “ante mortem” in allevamento rappresenta, come è emerso nel corso dell’incontro, “una garanzia, anche per la salute pubblica, poiché il capo da quel momento entra in una filiera sanitaria ben definita”.
In caso di esito positivo della visita, il Macello si impegna a mettere a disposizione il proprio personale sia per le operazioni di stordimento e uccisione, da effettuare direttamente nella stalla, sia del carico del bovino sul camion e del trasporto a Parma per la macellazione, che deve essere eseguita nelle due ore successive. Il servizio verrà eseguito dal Macello di Parma senza spese per i soggetti firmatari della convenzione.
In caso di esito favorevole dell’ispezione “post portem” il capo sarà valutato dal Macello di Parma per un prezzo minimo garantito di 0,50 centesimi al kg (più Iva). Al contrario, in caso di esito sfavorevole della visita, il costo di smaltimento del bovino per l’allevatore sarà di 100 euro (più Iva).
A firmare il documento sono stati Mirko Dolfen, direttore del Macello di Parma, Alberto Brizzi, vicepresidente dell’Ordine dei veterinari di Parma, Giancarlo Ramella, direttore della Coldiretti provinciale, Achille Coelli direttore dell’Unione agricoltori di Parma, Guido Baratta, presidente di CIA, Franco Trombetti, presidente di APA, Roberto Roberti della Lega Cooperative di Parma, Stefano Gonizzi, presidente di Confcooperative, Giuseppe Cobianchi, presidente di Uplas, Giacomo Ramelli, presidente di Copal e Marco Pierantoni, responsabile Area ispezione dell’Ausl.

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