Un nuovo Pronto soccorso per Parma

15/02/2010
h.13.00

Un nuovo Pronto soccorso per Parma e per il suo Ospedale. Una struttura moderna e all’avanguardia, espressione della tecnologia più avanzata. Coniuga spazio e materiali per dare forma ad un’architettura innovativa al servizio del paziente.
Superficie triplicata, nuova tecnologia, maggiore sicurezza e più assistenza: questi gli aspetti della nuova unità operativa del Maggiore dedicata alle emergenze sanitarie che entrerà in funzione giovedì 18 febbraio.
Il profilo del nuovo Pronto soccorso, ovale allungato, è plasmato con un’importante funzione di raccordo sulle strutture preesistenti interessate agli interventi di assistenza in urgenza.
L’area assistenziale ha una superficie di 3.489 mq (l’estensione precedente era di 1.230 mq). Il nucleo centrale della struttura è costituito dall’area per i codici di media gravità (verdi e gialli) con 18 postazioni separate e dall’area per gli accessi gravi a elevata intensità di cura: 8 postazioni singole una delle quali con allestimento pediatrico (4 per codici rossi e 4 di shock room). L’entrata per il pubblico accompagnerà direttamente all’accettazione e alla zona di attesa, sulla quale si affacceranno le stanze riservate ai colloqui.
La vera novità è la centralità del paziente rispetto al servizio. Per questo sono stati ripensati gli ambienti, con una migliore organizzazione degli spazi e del lavoro coerenti con il codice di gravità, ed è stato potenziato il personale con nuove assunzioni. L’unità operativa avrà 30 medici (3 in più) e 88 tra infermieri e operatori sanitari (18 in più). I professionisti lavoreranno in equipe in un ambiente aperto, in cui sono delimitate le postazioni di assistenza. Per il cittadino questo si traduce in minori spostamenti perché, a parte alcuni esami diagnostici, il percorso assistenziale viene completato nella postazione. Per i ricoveri e le urgenze gravi sono predisposti percorsi interni e dedicati che conducono direttamente ai reparti.

Le innovazioni tecnologiche
Il potenziamento tecnologico è uno degli aspetti che contraddistingue il nuovo Pronto soccorso. Caratteristica principale è la vicinanza della tecnologia rispetto al paziente. All’interno della struttura sarà a breve installata una nuova Tac. Ogni postazione di assistenza è dotata di pensile attrezzato con monitor e strumentazione sanitaria di emergenza per il controllo dei parametri vitali. La postazione è un’unità informatica dalla quale sono rintracciabili tutte le informazioni cliniche del paziente reperibili nella rete informatica ospedaliera. Medici e operatori avranno a disposizione computer medicali per seguire durante gli spostamenti le condizioni cliniche degli assistiti.
Le aree di assistenza sono dotate di centrali di monitoraggio, con supporto wireless. Infine per tutelare la sicurezza di pazienti e operatori, il nuovo Pronto soccorso è interamente sottoposto a video sorveglianza attraverso videocamere orientabili, posizionate anche nell’area dell’elisoccorso.

L’architettura e il modello organizzativo
Il modello architettonico è espressione dell’organizzazione clinica, basata sulla gradualità delle cure. La suddivisione dell’area in “macrozone” risponde alle esigenze assistenziali: ricoveri molti gravi (area rossa), gravi (area gialla) e di media gravità (area verde). Questi settori prevedono una zona di controllo centrale con postazioni per il trattamento dei pazienti disposte a raggiera, per consentire il controllo visivo e migliorare efficacia ed efficienza degli operatori.
Il nuovo Pronto soccorso ha seguito un modello di progettazione integrata che include aspetti funzionali, strutturali e impiantistici: dal dosaggio dei colori (per facilitare l’orientamento nei percorsi e la distribuzione delle attività dei professionisti), fino al sistema di illuminazione. Elementi che si allontanano dagli schemi ospedalieri istituzionali e recuperano una dimensione di umanizzazione.
La sua collocazione nella stessa area della struttura preesistente, lungo via Abbeveratoia, ha un accesso rialzato rispetto al piano stradale e un livello sottostante in cui sono collocati gli impianti tecnici e l’area di sosta delle ambulanze e dei mezzi di servizio.

L’accesso: la camera calda e l’ingresso per il pubblico
Il paziente, all’ingresso, riceve la prima visita di soccorso negli ambulatori del triage, dove viene assegnato il codice di gravità.
L’ingresso delle ambulanze e delle auto private alla camera calda è previsto con un percorso di facile accesso per favorire il deflusso dall’area di emergenza. I pazienti già definiti sul territorio come codici rossi dal servizio 118 Parma Soccorso raggiungeranno direttamente la zona di trattamento senza passare dal triage.

Area per gli interventi di elevata priorità, ad alta intensità di cura
Ospita la funzione cardine attorno alla quale si snoda l’intera organizzazione dell’emergenza. Comprende 4 postazioni area codici rossi e quattro di shock room. Per ciascuno degli otto posti letto è prevista una doppia postazione di visualizzazione: una dedicata alle funzioni vitali e l’altra interfacciata alla rete informatica ospedaliera. L’area ad alta intensità di cura è mantenuta sotto lo stretto controllo dei professionisti attraverso un sistema di monitoraggio.

Area interventi dimedia priorità
L’altra parte del corpo centrale dell’edificio è occupata da 18 postazioni per i codici verdi e gialli non deambulanti:le postazioni di assistenza sono disposti in due emicicli, afferenti ad un banco di lavoro centrale dove confluiscono le informazioni del monitoraggio. Entrambe le aree sono sottoposte al controllo continuo da parte degli operatori.

Il completamento dell’opera e i costi
Completeranno la nuova struttura l’area della sala d’attesa e quella degli ambulatori, anche ortopedici, per gli interventi di lieve gravità (cosiddetti codici bianchi). Queste opere saranno terminate entro fine giugno. A dicembre saranno invece conclusi i lavori per la riqualificazione della Medicina d’urgenza.
Il costo complessivo dei lavori ammonta a 18.328.000 euro. L’opera è stata eseguita con un impiego importante di risorse statali (10.000.000 euro), della Regione Emilia-Romagna (4.000.000 euro) e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (4.328.000 euro).

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