Un pò (troppo) leopardizzando pero’…

03/01/2009
h.16.00

La rubrica di ParmaDaily “C’eros una volta Lulù…”.
Ogni settimana un racconto erotico scritto da Sbriciolina… neo laureata presso l’università di Parma.

La chioma di Lulù era riccia, lunga, lucida e splendente come seta e morbida come cashmere.
I capelli erano visibilmente puliti, profumati, setosi, proprio come piacevano al suo compagno.
Mentre, seppur non nelle inclinazioni della iper depilata, l’intimo triangolino specifico per donna svolgeva una doppia azione complementare: segnalava la via ed il pericolo di ancorato uncinaggio.
Il piacere adamico stava nel squadrare la graziosa fibra cutanea: densa, spessa, forte.
Il suo colore era il medesimo delle sopracciglia.
Induceva il padrone ad avvicinarsi e giocare con carezze e coccole.
Era una gatta domestica o selvaggia? Faceva le fusa o soffiava mostrando gli artigli?
Forse Lulù era una gattina seduttiva e misteriosa che non veniva mai scoperta fino in fondo scopandola, non si lasciava capire per il timore di essere sottomessa.
Adamo la metteva di forza a 90°. L’irruenza dell’angolo retto lasciava cadere il fiore che aveva tra i capelli. Il polso si indolenziva a causa del sovraccarico del sovrastante corpo.
Lulù era una miagolona, ne aveva di lingua…. e per fortuna!
La felina tarava la lunghezza dei suoi artigli sul sesso adamico e sulla confidenza con Adamo.
Quindi seguiva un rigurgito di pulsioni erotiche e un effluvio di inibizioni (il suo super io) .
Il nudo corpo della sfuggente cortigiana non si lasciava addestrare né catturare.
Rimaneva coperto da guanti in pizzo nero , scarpe dal tacco a spillo ed una pelliccia lunga come titoli di coda. 

                                                                                                    Sbriciolina

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