“Viaggio nell’isola misteriosa”

01/03/2012

Il giovane Sean Anderson è tanto uno studente prodigio quanto un adolescente inquieto. Da quando ha perso il padre, la sua unica ossessione è recuperare i legami familiari. Dopo esser stato fermato dalla polizia per essersi addentrato in un centro satellitare per captare un messaggio in codice, Sean si fa aiutare dal patrigno Hank nella decrittazione.
Il messaggio pare provenire dal nonno di Sean, scomparso da dieci anni, e sostiene che l’isola descritta da Jules Verne nel suo ‘L’isola misteriosa’ non solo esista, ma che sia la stessa raccontata da Stevenson ne ‘L’isola del Tesoro’ e da Swift ne ‘I viaggi di Gulliver’. Mettendo assieme le mappe dei tre romanzi, i due scoprono una cartina con delle coordinate e partono così alla volta dell’Oceano Pacifico alla ricerca dell’Isola misteriosa.
Fra le tante invenzioni straordinarie attribuite ai viaggi letterari di Jules Verne, dovremmo annoverare anche i parchi divertimento e i film d’avventura. Da Méliès a Disneyland, le intuizioni dello scrittore francese dispensano ancora oggi impulsi per suscitare stupore ed eccitazione tanto al cinema che al luna park, in modo particolare in un momento in cui il 3D vede convergere le due forme di attrazione.
Dopo il Viaggio al centro della Terra con Brendan Fraser (che ha inaugurato la moda delle avventure stereoscopiche), questo Viaggio nell’isola misteriosa è un seguito spurio che attua lo stesso modello di avventura ingenua e puramente infantile.
Ancora una volta, non una trasposizione tecnologicamente avanzata delle avventure di Verne, ma un’escursione fra i riferimenti più noti dei suoi romanzi e di quelli di altri scrittori del fantastico di fine Ottocento: il Nautilus del Capitano Nemo, un vulcano d’oro, insetti giganti, elefanti minuscoli, perfino un anziano Allan Quatermain interpretato da Michael Caine.
Le storie si assottigliano fino a diventare i punti su una mappa da percorrere assieme a un idolo dei giovani americani come Dwayne Johnson. L’ex wrestler un tempo noto come The Rock è la guida ideale di questa operazione spettacolare che non si propone tanto come invito alla lettura, quanto come una frenetica corsa su di un’isola che conta tanti riferimenti letterari ma che somiglia moltissimo alla Pandora di Avatar.
Alla fine dei giochi, il tesoro sepolto sotto alla X non è niente di più di una distrazione velocissima tanto a godersi quanto a dimenticarsi, capace di soddisfare giusto le ambizioni di un film da sabato pomeriggio. Qualcosa che sembra rispondere alle stesse leggi biologiche di Lilliput, per cui tutto ciò che appare gigantesco nel mondo immaginario è in realtà piccolo piccolo nel mondo normale.
 

(Si ringrazia Mymovies.it per la collaborazione)
Clicca qui per conoscere la programmazione nelle sale di Parma.

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