Vignali tiene a battesimo l’associazione “Parma è donna”, nuova espressione femminile per il futuro della città

Si chiama “Parma è donna” la nuova realtà associativa, espressione del mondo femminile della città.
Dopo la firma del manifesto sottoscritto da oltre trenta personalità, il gruppo si è costituito ieri sera presso l’hotel Verdi in viale Pasini come entità giuridica con l’intento di diventare una voce autorevole parmigiana.

Sono tre i pilastri su cui si fonda il loro manifesto programmatico: la sicurezza, come condizione imprescindibile per un alto livello della qualità della vita della città, la cui mancanza come sta succedendo in diversi quartieri ha ricadute sulla vivibilità in particolare di donne e bambini; il ruolo cruciale della donna nella società e nella famiglia, che spesso è costretta a barattare a discapito della propria realizzazione professionale e sociale; il terzo pilastro è l’esigenza di mettere al centro delle politiche di welfare la famiglia favorendo una sempre maggiore personalizzazione dei servizi.

Alla firma dell’atto costitutivo hanno partecipato oltre 60 donne della città. Presente anche l’ex sindaco Pietro Vignali che ha tenuto a battesimo l’associazione: “Le città medie sono sempre state definite a misura d’uomo perché hanno sempre avuto un alto livello di sicurezza e qualità della vita. “Le donne svolgono un ruolo cruciale nella società e nella famiglia. Per questo sono fondamentali servizi che consentano alla donna di poter svolgere questo ruolo e al contempo poter partecipare appieno alla vita sociale, culturale, economica della città coltivando le proprie ambizioni e sogni senza rinunciare al proprio tempo libero e al proprio benessere psico fisico” . L’ex Sindaco ha poi ricordato la misura del quoziente familiare che era stato introdotto durante la sua amministrazione, come prima ed unica città in Italia, come strumento per mettere al centro delle politiche sociali la famiglia e agevolare la vita delle donne.

L’esigenza di tornare a vivere in una città confortevole, sicura e sana, dove la donna si senta libera di esprimersi senza vincoli e timori, muove il gruppo appena nato.

A unire i membri della realtà è un no deciso al degrado e una maggior sicurezza ,condizione imprescindibile per una migliore qualità della vita in particolare di donne e bambini. A tal fine nel programma si parla della necessità di presidi fissi nelle strade di alcuni quartieri, di vigili di quartiere e nuclei dedicati alla sicurezza urbana e al degrado come era stato fatto dall’amministrazione Vignali.



Quanto alle proposte si punta su servizi flessibili per agevolare la vita delle donne, sulla conciliazione dei tempi lavoro-vita familiare, sulla riqualificazione degli spazi e sulla necessità di eventi culturali diffusi nelle vie, piazze, borghi e aree verdi, come veniva fatto dalla precedente amministrazione, che avevano consentito a famiglie, donne e bambini di rimpossessarsi della città. “Basta rinunce per la donna – ha detto la presidente nominata dall’assemblea Cinzia Arcari – Ci sono molte idee da mettere in campo. Dagli asili aperti fino a sera o nel weekend grazie al privato sociale, alla creazione di asili condominiali e aziendali.” “Pensiamo al potenziamento di figure come le “tagersmutter”, educatrici condominiali, laboratori familiari che erano già stati fatti dalla precedente amministrazione da diffondere in tutti i quartieri e a servizi pubblici e aziendali con orari più flessibili per agevolare la nostra vita”.

Ancora, i temi della maternità, di incentivi e non penalizzazioni per assunzione di donne, di case per giovani coppie, della formazione in età giovanile per lo sviluppo delle capacità imprenditoriali femminili saranno centrali nell’operato associativo che già entro Natale punta ad un primo evento pubblico: “Il nostro messaggio va portato anzitutto per le strade ha detto Roberta Dondi , consigliere eletto nel direttivo. Tra le nostre proposte anche prestiti sulla fiducia alle giovani donne, network al femminile, incubatori e garanzie pubbliche per favorire finanziamenti per la promozione di start up da parte di donne ed educazione alla vita finanziaria per emancipare la donna dalla dipendenza anche economica”.

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