“Vignali utilizzi i sistemi “open source” per risparmiare sulle licenze Microsoft”

Shadow 2.0
Finalità del Progetto
Elenco dei
membri del Governo Ombra
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19/03/2009

La presente intervista è a titolo personale e i suoi contenuti non impegnano in nessun modo il Governo Ombra del Comune e della Provincia di Parma Shadow 2.0.

Silvia, sei un’appassionata di tecnologia (che è anche l’oggetto del blog “Tartaruga Tecnologica” che pubblichi). Come credi sia il livello dell’insegnamento dell’informatica nelle scuole italiane?
La riforma Gelmini va in completa controtendenza rispetto alle promesse di morattiana memoria (quasi la fa rimpiangere e ce ne vuole!) e invece di incentivare l’insegnamento dell’informatica nella scuola elementare e media lo rende quasi impossibile da inserire nel monte ore.
Si minimizza dicendo che comunque nelle scuole saranno presenti lavagne interattive e altri archibugi simili.
Sarebbe interessante andare a controllare quante scuole dell’Appennino (per esempio) saranno dotate di questi fantasmagorici apparecchi tecnologici e in quanti saranno in grado di usarli.
L’informatica e la tecnologia nella scuola non dovrebbero essere viste come materie collaterali ma come uno strumento indispensabile alla base dell’insegnamento e dello studio. Una volta c’erano le tabelline ora dovrebbe esserci l’insegnamento dell’ HTML. Esagero chiaramente, ma non così tanto. La scuola è autoreferenziale e poco propensa ai cambiamenti veri.

Qualche esempio?
Se nelle scuole fosse possibile avere collegamenti ad internet si potrebbero creare gruppi di lavoro con realtà lontanissime per conoscere situazioni e persone affatto diverse da noi. Insomma non credo che si sia capito davvero quanto può essere importante l’informatica e Internet già ora e ancor di più in futuro…
Partire con un handicap conoscitivo di questo genere ci porterà a trovarci nell’informatica con un gap a livello mondiale come è successo con la conoscenza della lingua inglese negli anni passati.
Come per tanti altri aspetti riguardanti la tecnologia, ed il web in particolare, in Italia siamo condizionati anche dal digital divide. In alcune zone anche vicinissime alla nostra città l’adsl non arriva e collegarsi alla rete con un collegamento da 56k diventa improponibile. Fare ricerche e studiare alla velocità di una lumaca zoppa non ha senso e i costi spesso sono troppo alti per alcune famiglie. Anche questo è un aspetto non irrilevante.

Qual è la tua opinione sulla proposta di legge Carlucci in discussione in Parlamento per la “regolamentazione di internet”. In particolare indirizzata a difendere il diritto d’autore e ad abolire l’anonimato in Internet. Si legge infatti che è vietato immettere in maniera anonima in rete “contenuti in qualsiasi forma”. Vietato quindi pubblicare commenti su blog o video anonimi su YouTube, per esempio. Ma è una legge a cui preme individuare comunque un colpevole, per gli illeciti che accadono online. Così, la responsabilità ricade anche sui fornitori di servizi se hanno permesso l’anonimato (per esempio su YouTube, per video pubblicati, e in teoria anche sui provider, per la pirateria a mezzo peer to peer).
Ho parlato di questa legge nel mio blog e nel gruppo “rete italiana libera”, gruppo che avevo già creato su Facebook al tempo della legge Levi (sull’editoria). Nei vari articoli apparsi sulla rete si legge che l’on Carlucci difende la “sua” creatura giustificando questi provvedimenti come un’arma contro i pedofili e la pedopornografia. Chi non vorrebbe impedire ai pedofili di agire? Chi non vorrebbe eliminare una piaga come questa? Ma nel testo si parla di fatto di immissione di materiale in rete e dell’eliminazione dell’anonimato ma in modo generico. Quindi si parla di qualsiasi contenuto.
Se una persona vuole caricare il filmato del suo picnic e condividerlo col mondo non potrà più farlo. Si evince dal testo della legge che c’è una volontà molto precisa di limitare la libertà di accesso alla rete ai cittadini come creatori di contenuti e di voler tutelare le major che detengono diritti di Copyright.
In pratica sembra proprio che il governo italiano voglia mettere le mani su internet e voglia controllarlo, magari facendolo diventare come una enorme televisione. Torneremmo ad essere spettatori passivi. Il governo si rende conto del fatto che in rete le persone parlano, discutono e imparano cose che altrimenti non saprebbero, si associano per difendere i loro diritti e creano gruppi di opinione che crescendo diventano potenti e possono influenzare l’opinione di altre persone. Il governo teme questo potere che non sa come controllare.
Gli strumenti non sono mai “buoni” o “cattivi” ma è lo scopo per cui si usano a renderli tali per cui è inutile demonizzare e voler limitare Internet.
Come dice il proverbio: “quando il dito indica la luna, lo stupido guarda il dito”.
Anche se parlerei più di una volontà di censura che di stupidità…

Se tu fossi assessore all’informatica-tecnologia del Comune di Parma quali iniziative promuoveresti in modo prioritario?
Siamo in tempo di crisi e l’amministrazione continua ad utilizzare Microsoft come sistema operativo per i propri pc. Forse non è cosa nota ma esistono sistemi operativi “open source” (gratuiti) che possono essere utilizzati allo stesso modo di Windows e permetterebbero all’amministrazione comunale di risparmiare diverse migliaia di euro (probabilmente anche di più) in costi di licenza dei programmi.
Si obietta che Linux (a cui mi riferisco) sia difficile da usare. Questa era una cosa vera fino a due, o anche, un anno fa. Adesso Ubuntu (una delle distribuzioni di Linux) è molto semplice e perfettamente stabile. Sono inoltre disponibili moltissimi altri ottimi programmi open source per fare tutto quello che si fa con Windows e Office, due software dal costo decisamente esagerato. E’ notizia di qualche giorno fa che la polizia francese passa ad utilizzare ubuntu abbandonando Vista e risparmiando 50 milioni di euro!
E’ fattibile ed auspicabile.

Politica e web: pensi che i politici italiani e parmigiani non abbiano ancora compreso compiutamente le potenzialità del web?
No, sinceramente penso che la maggior parte delle persone abbia una visione parziale delle possibilità che mette a disposizione il web e comunque molto spesso mancano gli strumenti, mi riferisco alla conoscenza, per sfruttare Internet al massimo. Se pensiamo a cosa è stato in grado di fare Obama con il web! Un esempio eclatante di campagna elettorale in stile 2.0.
Ad esempio il progetto Shadow 2.0 mi è piaciuto proprio perché rivede completamente il ruolo delle persone nella vita politica della città e della provincia. Io penso sia un’opportunità incredibile, i politici probabilmente la vedono come una scocciatura: altra gente che vuole mettere becco nei loro affari!

Come ti spieghi un così alto consenso di Berlusconi rilevato un pò da tutti i sondaggisti nonostante la crisi economica sempre più pressante, e il contestuale calo del PD?
In realtà non me lo spiego ma siamo in un paese “anziano” governato da persone anziane e la voglia, l’energia per cambiare, manca totalmente. Le opinioni vengono “prodotte” dalla televisione e la maggior parte delle persone si omologa al modello proposto. Sentirsi dire che la crisi non è così brutta è l’unica speranza per farcela… vogliono credere a quello che fa meno paura e che richiede meno sforzo.
Ma forse i giovani, o almeno una parte di loro, si stanno svegliando e questo mi fa ben sperare. Anche in questi giorni ci saranno proteste per la riforma Gelmini… insomma forse anche per Berlusconi e la sua corte dei miracoli sta per arrivare l’ora di togliersi la maschera.

Cosa pensi del fenomeno di facebook, che a Parma da mesi sta dilagando? Ritieni facebook possa uccidere il mondo dei blog?
Non credo che un social network possa far morire i blog, sono cose lontanissime tra loro. Anzi credo che facebook abbia tanti risvolti positivi che possono essere sfruttati per dar maggior voce ai blog.
Una grossa fascia di persone che frequenta facebook a scopo sociale non leggerà mai un blog ma non lo avrebbe fatto comunque.

lombatti_mar24