“Sono strani, a scuola non cantano più, non scherzano più”. Due fratelli, oggi orfani, sono vittime della stessa tragedia: la mamma uccisa dal padre con violenza inaudita, davanti a loro. E ci sono anche i nonni materni, rimasti soli a crescere i nipoti dopo aver perso la figlia. Carlo Lucarelli è in piedi al centro del palco, mentre racconta la terribile vicenda che ha stravolto un’intera famiglia. Ma non si tratta di una cronaca di tragedia familiare fine a sé stessa. Anche se il lieto fine non ci sarà mai, qualcosa accade. Interviene la Fondazione Emiliano-Romagnola per le vittime di reato, schierandosi dalla loro parte, senza mezze misure.
E “Senza mezze misure” è anche il titolo della seconda edizione dello spettacolo che quest’anno, dopo Modena, andrà in scena al Teatro Regio di Parma il prossimo 28 novembre, si potranno acquistare i biglietti online (https://www.teatroregioparma.it/). Il ricavato sarà interamente destinato al fondo vittime della Fondazione.
Scritto a due mani dallo scrittore e presidente della Fondazione, Carlo Lucarelli, assieme alla direttrice dell’ente, Elena Zaccherini, e con la partecipazione del coro Farthan di Marzabotto, l’evento punta a sostenere un organismo unico in Italia che, da quasi vent’anni, ha l’obiettivo di schierarsi al fianco delle vittime per sostenere loro e le loro famiglie nel difficile cammino verso la ripresa di una vita piena dopo il trauma.
L’iniziativa è stata presentata oggi, a Parma, dal Sindaco, Michele Guerra; dall’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Parma, Caterina Bonetti; dall’Assessore alla Legalità del Comune di Parma, Francesco De Vanna; da Elena Zaccherini, Direttrice Fondazione Emiliano-Romagnola per vittime di reato; da Edwin Ferrari, Presidente Legacoop Emilia Ovest e da Loretta Losi, Responsabile territoriale Legacoop Emilia Ovest.
“Lo spettacolo “Senza Misure” al Teatro Regio il 28 novembre – ha esordito il sindaco Michele Guerra – si colloca in un contesto storico che è diventato ancora più urgente dopo i fatti terribili degli ultimi giorni, che hanno reso evidente in tutta Italia quanta voglia ci sia nelle persone di “fare rumore”, di uscire nelle strade e nelle piazze per dire basta a ciò che sta accadendo. Affrontare questi temi è un dovere e riuscire a farlo attraverso uno spettacolo in grado di raggiungere (ci auguriamo) tante persone può trasformare questa riflessione in una azione che ci riguarda tutti”.
“Quando parliamo di femminicidio e di violenza sulle donne – ha dichiarato l’assessora alle Pari Opportunità del Comune di Parma Caterina Bonetti – spesso dimentichiamo che avviene in un contesto di relazioni: figli, genitori, fratelli e sorelle, amici e familiari che si trovano ad affrontare questo dramma e non devono essere lasciati soli. Invitiamo le donne a denunciare, ma dobbiamo, come istituzioni, garantire a loro supporto non solo nel momento di emergenza, tutelando le relazioni, essenziali per poter ricominciare. Il lavoro dell’associazione per le vittime di reato è centrale per far emergere un messaggio chiaro: dalla violenza si può uscire e un futuro diverso è possibile con il sostegno di tutta la comunità”.
“Questo spettacolo – ha detto l’assessore alla Legalità del Comune di Parma Francesco De Vanna – ha il merito di coniugare la sensibilizzazione e la diffusione della conoscenza delle tematiche affrontate e del fondamentale lavoro svolto dalla Fondazione Emiliano-Romagnola per vittime di reato: una realtà che rappresenta un valore aggiunto per la nostra regione e che è importante sostenere”.
“Per noi è preziosissimo essere a Parma – ha dichiarato Elena Zaccherini, Direttrice Fondazione Emiliano-Romagnola per vittime di reato – e non posso che ringraziare il Comune e Lega Coop. La Fondazione lavora sempre, stiamo raccogliendo i casi da discutere nell’ultimo comitato dell’anno, che sarà il 19 dicembre – sono già diversi, e drammatici.
Per questo abbiamo bisogno del sostegno di tutti i nostri soci, e spero davvero che le aziende del Parmense sappiano cogliere nella Fondazione un modo per sostenere ulteriormente le comunità – ad esempio facendosi socie sostenitrici della Fondazione, decisione che auspichiamo. Sentiamoci, scriveteci – dialoghiamo! Il vero patrimonio di Parma sono le persone: sono certa che questa serata sarà l’inizio di una relazione ancora più stretta con questa terra e chi la abita ed arricchisce in tanti modi speciali”.
Edwin Ferrari, presidente Legacoop Emilia Ovest ha commentato: “Legacoop e le cooperative Buozzi, Coop Alleanza 3.0, Emc2 onlus, Il Colle, La Giovane, Multiservice, Proges sostengono questa iniziativa nella convinzione che sia importante sensibilizzare, anche attraverso azioni culturali di questo tipo, su temi urgenti che non toccano non solo le vittime ma l’intera comunità. Istituzioni, associazioni, imprese e cittadini insieme”.
“Siamo al fianco della Fondazione – ha sottolineato Loretta Losi, responsabile territoriale Legacoop – nel suo ruolo fondamentale e nel suo impegno quotidiano a sostegno delle vittime di reato. Questo evento rappresenta la tappa di un percorso prioritario che va oltre le ricorrenze”.
Senza mezze misure: lo spettacolo
È nato nel 2022 su impulso di Cooperativa Bilanciai di Campogalliano (Mo), la prima impresa emiliano-romagnola che ha deciso di aderire come socia alla Fondazione vittime e di farsi promotrice dell’intervento attivo di altre realtà produttive del territorio modenese, ma non solo.
Nel 2023, Legacoop Emilia Ovest ha deciso di farsi a sua volta volano nel contesto Parmense; assieme a sette cooperative del territorio (Buozzi, Coop Alleanza 3.0, Emc2, Il Colle, La Giovane, Multiservice, Proges) ha messo a disposizione le risorse per realizzare lo spettacolo e ha promosso la sua diffusione presso le associate. Il Comune di Parma, per ospitare la nuova rappresentazione, ha quindi messo a disposizione il Teatro Regio con l’obiettivo di promuovere, in un contesto prestigioso, l’attività della Fondazione.
Sulla trama dei racconti raccolti dalla direttrice Elena Zaccherini dei drammi di alcune delle vittime aiutate dalla Fondazione – donne e bambini nella grande maggioranza dei casi – il racconto di Carlo Lucarelli accompagna lo spettatore nella comprensione di come la rinascita del singolo individuo passi anche attraverso l’impegno di una comunità che lo affianca nel momento più urgente e tragico della vita.
Il dolore vissuto, così come l’energia e la forza delle vittime nel ricostruire le proprie vite, saranno tradotte ed espresse dalle donne e dagli uomini del Coro Farthan del Comune di Marzabotto, insignito ‘Coro Ambasciatore di Pace’, diretto da Elide Melchioni.
I numeri della Fondazione
Dal 2004 la Fondazione ha aiutato oltre mille vittime (1132) coinvolte in 535 casi gravi per un impegno che oramai tocca i 4 milioni di euro.
Nel 2022 si è registrato il più alto numero di istanze sostenute dalla Fondazione dalla sua nascita: 44 casi per 350mila euro di fondi erogati. Nel 2023, dopo l’ultimo comitato di agosto, i casi sostenuti sono già 32 per una somma deliberata di circa 200mila euro.
Purtroppo, oltre l’85% dei fondi erogati ha come beneficiari donne e bambini vittime di violenza di genere, contro la quale la Fondazione lavora in sinergia con gli enti locali, i servizi del territorio, i centri antiviolenza, e le Forze dell’ordine.
In particolar modo dal 2020 la Fondazione si è attivata su 19 femminicidi avvenuti nella nostra regione, tre fino ad oggi nel 2023. Uno degli ultimi è stato il caso di Alessandra Matteuzzi, uccisa a Bologna dall’ex compagno: nel suo caso il Comune di Bologna si è costituito parte civile, e la Fondazione si è affiancata alla famiglia sostenendola economicamente in un momento così drammatico.